


Un ex calciatore malinconico, un eccentrico cantante in declino, un taciturno riciclatore di denaro sporco, un mostruoso usuraio. Un potente politico, una rockstar dai capelli arruffati, uno scrittore sarcastico e nostalgico, una spogliarellista con un male incurabile. Cosa hanno in comune tutte queste persone così tanto diverse tra loro? Parlano tutti la stessa lingua, la lingua di Paolo Sorrentino.
Malinconiche o al vetriolo, appassionate o acide, le battute dai film del nostro ultimo premio Oscar sono spesso e volentieri da ricordare.
Ecco dieci tra le più belle, attraverso le quali possiamo percepire tutta la filosofia di vita sorrentiniana.
1. “La sfortuna non esiste. È un’invenzione dei falliti e dei poveri” (Titta Di Girolamo, Le conseguenze dell’amore).
2. “Finisce sempre così, con la morte. Prima, però, c’è stata la vita, nascosta sotto il bla bla bla bla bla. È tutto sedimentato sotto il chiacchiericcio e il rumore, il silenzio e il sentimento, l’emozione e la paura, gli sparuti incostanti sprazzi di bellezza” (Jep Gambardella, La grande bellezza).
3. “È ‘na strunzata che la cocaina ti scassa la memoria: so trent’anni che la tiro e non mi sono dimenticato niente” (Tony Pisapia, L’uomo in più).
4. “Il vero problema è che passiamo senza neanche farci caso dall’età in cui si dice: «Un giorno farò così» all’età in cui si dice: «È andata così»” (Cheyenne, This must be the place).
5. “A questa domanda, da ragazzi, i miei amici davano sempre la stessa risposta: «La fessa». Io, invece, rispondevo: «L’odore delle case dei vecchi». La domanda era: «Che cosa ti piace di più veramente nella vita?». Ero destinato alla sensibilità. Ero destinato a diventare uno scrittore. Ero destinato a diventare Jep Gambardella” (Jep Gambardella, La grande bellezza).
6. “Non confondere mai l’insolito con l’impossibile” (Geremia De Geremei, L’amico di famiglia).
7. “Quando si è stati amici una volta, lo si è per tutta la vita” (Titta Di Girolamo, Le conseguenze dell’amore).
8. “La mostruosa, inconfessabile contraddizione: perpetuare il male per garantire il bene (Giulio Andreotti, Il Divo).
9. “La più consistente scoperta che ho fatto pochi giorni dopo aver compiuto sessantacinque anni, è che non posso più perdere tempo a fare cose che non mi va di fare” (Jep Gambardella, La grande bellezza).
10. “La cosa peggiore che può capitare ad un uomo che trascorre molto tempo da solo, è quella di non avere immaginazione. La vita, già di per sé noiosa e ripetitiva, diventa in mancanza di fantasia uno spettacolo mortale” (Titta Di Girolamo, Le conseguenze dell’amore).
Dopo aver letto questo decalogo, il quadro che emerge è chiaro, vero? In fin dei conti, come dice Tony Pisapia, “’a vita è ‘na strunzata!”.


