LA VITA SECONDO PAOLO SORRENTINO IN 10 BATTUTE DA RICORDARE

Facebooktwittermail

Un ex calciatore malinconico, un eccentrico cantante in declino, un taciturno riciclatore di denaro sporco, un mostruoso usuraio. Un potente politico, una rockstar dai capelli arruffati, uno scrittore sarcastico e nostalgico, una spogliarellista con un male incurabile. Cosa hanno in comune tutte queste persone così tanto diverse tra loro? Parlano tutti la stessa lingua, la lingua di Paolo Sorrentino.
Malinconiche o al vetriolo, appassionate o acide, le battute dai film del nostro ultimo premio Oscar sono spesso e volentieri da ricordare.
Ecco dieci tra le più belle, attraverso le quali possiamo percepire tutta la filosofia di vita sorrentiniana.

1. “La sfortuna non esiste. È un’invenzione dei falliti e dei poveri” (Titta Di Girolamo, Le conseguenze dell’amore).

2. “Finisce sempre così, con la morte. Prima, però, c’è stata la vita, nascosta sotto il bla bla bla bla bla. È tutto sedimentato sotto il chiacchiericcio e il rumore, il silenzio e il sentimento, l’emozione e la paura, gli sparuti incostanti sprazzi di bellezza” (Jep Gambardella, La grande bellezza).

3. “È ‘na strunzata che la cocaina ti scassa la memoria: so trent’anni che la tiro e non mi sono dimenticato niente” (Tony Pisapia, L’uomo in più).

4. “Il vero problema è che passiamo senza neanche farci caso dall’età in cui si dice: «Un giorno farò così» all’età in cui si dice: «È andata così»” (Cheyenne, This must be the place).

5. “A questa domanda, da ragazzi, i miei amici davano sempre la stessa risposta: «La fessa». Io, invece, rispondevo: «L’odore delle case dei vecchi». La domanda era: «Che cosa ti piace di più veramente nella vita?». Ero destinato alla sensibilità. Ero destinato a diventare uno scrittore. Ero destinato a diventare Jep Gambardella” (Jep Gambardella, La grande bellezza).

6. “Non confondere mai l’insolito con l’impossibile” (Geremia De Geremei, L’amico di famiglia).

7. “Quando si è stati amici una volta, lo si è per tutta la vita” (Titta Di Girolamo, Le conseguenze dell’amore).

8. “La mostruosa, inconfessabile contraddizione: perpetuare il male per garantire il bene (Giulio Andreotti, Il Divo).

9. “La più consistente scoperta che ho fatto pochi giorni dopo aver compiuto sessantacinque anni, è che non posso più perdere tempo a fare cose che non mi va di fare” (Jep Gambardella, La grande bellezza).

10. “La cosa peggiore che può capitare ad un uomo che trascorre molto tempo da solo, è quella di non avere immaginazione. La vita, già di per sé noiosa e ripetitiva, diventa in mancanza di fantasia uno spettacolo mortale” (Titta Di Girolamo, Le conseguenze dell’amore).

Dopo aver letto questo decalogo, il quadro che emerge è chiaro, vero? In fin dei conti, come dice Tony Pisapia, “’a vita è ‘na strunzata!”.

Facebooktwittermail

Categorie Post:
Contenuti Speciali

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *