


Non è mai facile affrontare un tema delicato come quello della violenza sulle donne senza rischiare di cadere nella banalizzazione o nell’eccessiva semplificazione. Perché le sfumature che caratterizzano questa piaga sociale sono davvero tante, come svariati sono gli ambiti in cui essa si consuma quotidianamente.
Il cinema, soprattutto negli ultimi decenni, si è rivelato spesso uno strumento prezioso per sviscerare un argomento sempre tristemente attuale.
Ecco una selezione di 7 film che possono aiutarci ad approfondire, capire, riflettere.
Il colore viola (The Color Purple, 1985) di Steven Spielberg. Tratto dall’omonimo romanzo di Alice Walker, racconta il lungo e tortuoso processo di emancipazione di Celie (l’intensa Whoopi Goldberg), un’afroamericana vittima degli abusi sessuali del padre in adolescenza e, poi, delle violenze di un marito tirannico che la vessa in ogni modo. Nonostante sia ambientato agli inizi del Novecento, questo toccante dramma ci sprona a meditare su quanto le angherie subite dalle donne siano indissolubilmente legate a certi retaggi culturali. Ieri come oggi.
Sotto accusa (The Accused, 1988) di Jonathan Kaplan. La giovane Sarah (Jodie Foster, premiata con l’Oscar) viene stuprata da tre uomini nel bar dove lavora, sotto gli occhi di un gruppetto di istigatori. Nonostante lo choc trova la forza di denunciare, supportata dalla tenace avvocatessa Kathryn Murphy (Kelly McGillis). Il film, ispirato a fatti realmente accaduti, pone l’accento sulle vili accuse mosse nei confronti della vittima: l’atteggiamento troppo disinvolto, il modo di vestire, la cattiva reputazione. Un leitmotiv, quello del “se l’è andata a cercare”, duro a morire e considerabile, a tutti gli effetti, come una deprecabile forma di violenza.
North Country – Storia di Josey (North Country, 2005) di Niki Caro. Fuggita dal marito violento, Josey (Charlize Theron) torna nel suo paese natale nel Minnesota e trova lavoro in una miniera, dove viene sottoposta a umiliazioni e abusi insopportabili. Josey finirà per licenziarsi e portare in tribunale l’azienda, dando vita a una causa epocale. Ispirato a una storia vera, è un lungometraggio fondamentale per riflettere sul sessismo e sulle molestie sessuali sul luogo di lavoro.
La sconosciuta (2006) di Giuseppe Tornatore. Incentrato sulla giovane Irene (una grandissima Ksenia Rappoport), un’ucraina dal passato oscuro ossessionata dalla facoltosa famiglia degli Adacher, è un thriller disturbante che accende i riflettori sullo sfruttamento della prostituzione di ragazze immigrate, sottoposte a violenze e umiliazioni indicibili, e sul commercio dei loro bambini. Una pellicola dolorosa, che ci rammenta quanto la strada dei diritti delle donne sia tutt’altro che in discesa.
Precious (2009) di Lee Daniels. È la storia di una sedicenne di Harlem (interpretata da Gabourey Sidibe), obesa, emarginata, analfabeta, incinta per la seconda volta a causa degli abusi del padre e angariata da una madre a dir poco malvagia. Verrà salvata dall’amorevole professoressa Rain (Paula Patton), che la aiuterà a intraprendere un percorso di consapevolezza e di riscatto. Vincitore di numerosi premi, il film di Daniels evidenzia l’importanza della scuola quando si trasforma in ancora di salvezza per le vittime della violenza domestica.
Tonya (I, Tonya, 2017) di Craig Gillespie. Nel travolgente e stratificato biopic dedicato alla pattinatrice Tonya Harding (incarnata da una Margot Robbie in stato di grazia), la protagonista è condannata a un destino di violenza domestica. Prima l’anaffettiva madre LaVona, che la tortura psicologicamente sin da piccola, poi il marito Jeff, un uomo manesco e ossessivo, le rendono la vita impossibile, con inevitabili ripercussioni sulla sua carriera sportiva.
Una donna promettente (Promising Young Woman, 2020) di Emerald Fennell. Cassie (Carey Mulligan) è una giovane barista dalla doppia vita che, durante le sue uscite notturne, si finge ubriaca per poi punire chiunque provi ad adescarla. La sua sete di vendetta è motivata da un terribile trauma risalente ai tempi del college. Mescolando efficacemente commedia nera, dramma e thriller, questo sferzante revenge movie (vincitore dell’Oscar per la miglior sceneggiatura originale) innesca un potente discorso sui rapporti di genere e sulla sottovalutata cultura dello stupro.


