


All’inizio degli anni ’90, l’afroamericano Richard Williams allena strenuamente due delle sue cinque figlie per trasformarle in fuoriclasse del tennis, con l’obiettivo di strappare la propria famiglia a un destino miserabile nel ghetto nero di Compton, in California. Per riuscire nel difficile proposito, l’uomo ha messo a punto per iscritto un rigoroso piano di settantotto pagine prim’ancora che le sue bambine venissero al mondo. Quel piano farà di Venus e Serena Williams due straordinarie atlete in grado di marchiare a fuoco la storia dello sport.
Nato da una sceneggiatura dell’esordiente Zach Baylin e diretto da Reinaldo Marcus Green, Una famiglia vincente – King Richard ha una peculiarità che lo rende appetibile sin dalle prime battute. Il fulcro di quest’avventura impastata di fatica e di sogni, di sorrisi e di lacrime, di abnegazione e di incredibile voglia di rivalsa, non sono le due amate stelle del tennis – che, se issate a protagoniste assolute, avrebbero potuto togliere mordente a un racconto già basato su un canovaccio piuttosto convenzionale – bensì il loro vulcanico e controverso genitore, interpretato con zelo e ispirazione da un Will Smith leggermente appesantito nel fisico per l’occasione.
Tenace, generoso e amorevole da un lato, pedante, dispotico e arrogante dall’altro, così irrimediabilmente testardo da rasentare l’ottusità, “re” Richard è l’anima di una storia di riscatto che celebra l’unione familiare come l’arma più efficace contro le avversità della vita e le ingiustizie del mondo.
Ai traumi del passato, ai soprusi dei bianchi, alle violenze fisiche e piscologiche inferte da certa gente di quartiere, papà Williams risponde con un ardito e meticoloso piano che assurgerà a fonte d’ispirazione (e di liberazione) per ogni persona di colore. La realizzazione del progetto si rivela possibile, però, non senza l’acume e l’equilibrio di mamma Oracene (l’intensa Aunjanue Ellis, capace di prendersi più volte la scena in una pellicola “Smith-centrica”) e la precoce maturità delle future campionesse.
Edificante e sottilmente ottimista, mai enfatico o ricattatorio, il lungometraggio di Green si giova anche del notevole montaggio di Pamela Martin (The Fighter, Little Miss Sunshine), in grado non solo di infondere un ritmo costante e coinvolgente alla narrazione, ma anche di rendere credibili e avvincenti le sequenze sul rettangolo di gioco. Un lavoro così efficace e incisivo da conferire al film la stessa leggiadria di un tennista intento a palleggiare, pronto a sferrare al momento giusto il vincente decisivo.
Voto: 3,5/5
Una famiglia vincente – King Richard (King Richard), USA, 2021. Regia: Reinaldo Marcus Green. Interpreti: Will Smith, Jon Bernthal, Aunjanue Ellis, Saniyya Sidney, Demi Singleton, Tony Goldwyn. Durata: 2h e 24’.


