TRE MANIFESTI A EBBING, MISSOURI. RECENSIONE

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Mildred Hayes (Frances McDormand), madre di una ragazza stuprata e assassinata, acquista tre grandi cartelloni pubblicitari alle porte della sua città, su cui fa scrivere frasi polemiche e provocatorie nei confronti della polizia locale incapace di risolvere il caso. La donna comincia così una battaglia personale che coinvolge in prima linea lo stimato sceriffo di Ebbing, William Willoughby (Woody Harrelson), e il suo secondo ufficiale, l’immaturo e violento Dixon (Sam Rockwell).
Che cos’è Tre manifesti a Ebbing, Missouri? Un revenge movie? Un western contemporaneo? Una commedia nera? Meglio dire che siamo di fronte a un mix armonioso di generi, per uno dei ritratti dell’America odierna più riusciti, originali e caustici dell’ultimo decennio. La terza opera cinematografica del drammaturgo britannico Martin McDonagh è un gioiello di scrittura che mette sul piatto ingiustizie sociali, razzismo, omofobia e la violenza in ogni sua forma, mostrandoci il volto più torvo della provincia americana, di cui si respira l’aria fin dalle prime folgoranti scene.
Il racconto è imperniato sul dramma di Mildred, una mamma assetata di giustizia che ringhia come una belva ferita su poliziotti inetti e sul cinismo della gente indifferente. La interpreta una sublime e tostissima Frances McDormand, che anche dietro le battute al vetriolo e i sorrisi beffardi lascia sempre intravvedere un dolore lacerante – aggravato dai sensi di colpa – così vero e palpabile da farti dimenticare di essere in una sala cinematografica. È lei il cuore pulsante di un film che procede spedito tra dialoghi da antologia e svolte narrative inattese, siparietti al limite del surreale e momenti strazianti, per poi avviarsi verso una parte conclusiva spiazzante, sublimata dal risveglio delle coscienze e da un finale aperto in cui fa capolino un sentimento di speranza.
Che il film di McDonagh raggiunga vette di perfezione lo si evince anche dalle figure che ruotano intorno alla protagonista, su tutte lo sceriffo Willoughby dell’intenso e misurato Woody Harrelson e il poliziotto Dixon, incarnato da un enorme Sam Rockwell. Capace come pochi altri di far entrare nello sguardo e nel corpo il più inquietante dei sociopatici, Rockwell impressiona e dona umanità a un personaggio ambiguo, complesso e distante anni luce dallo stereotipo del cattivo classico.

Voto: 4,5/5

Tre manifesti a Ebbing, Missouri (Three Billboards Outside Ebbing, Missouri), USA-Gran Bretagna, 2017. Regia: Martin McDonagh. Interpreti: Frances McDormand, Woody Harrelson, Sam Rockwell, Peter Dinklage, John Hawkes, Abbie Cornish. Durata: 1h e 55’.

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