


Come prendere un personaggio storico del XVIII secolo e trasformalo in un’icona del cinema comico. L’impresa appartiene al grande Mario Monicelli e a un Alberto Sordi in formissima che, nel 1981, diedero vita sul grande schermo a Il Marchese del Grillo, traendo ispirazione da un nobile della Roma papalina che passava la vita a inventarsi scherzi incredibili per riempire il vuoto delle sue giornate.
Il Marchese del Grillo di Albertone è impossibile da dimenticare: goliardico, irriverente, all’occorrenza estremamente feroce nel portare a termine i suoi diabolici scherzi, e per di più senza scrupoli nell’approfittare della sua posizione sociale (“Mi dispiace, ma io so’ io e voi non siete un cazzo!”).
Vediamo in 5 sequenze divertentissime e geniali, i 5 scherzi del Marchese più amati e citati dai cinefili.
1. La bottega murata e il vespasiano
2. Aronne Piperno, nun te pago!
3. Gasperino il carbonaro sostituisce il Marchese
4. Lo scherzo agli accattoni
5. Santità, è morta la Giustizia!


