


Forse un Oscar non ti cambia la vita, ma sicuramente cambia la tua visibilità. Ne sa qualcosa Tilda Swinton, attrice londinese di 54 anni dalla pelle diafana e dal corpo slanciato. Distintasi fin dagli esordi nel cinema d’autore europeo, Tilda sbarca a Hollywood all’inizio del Terzo Millennio, ma la fama a livello planetario arriva solo dopo l’Oscar vinto nel 2007 grazie alla sua straordinaria performance in Michael Clayton di Tony Gilroy, in cui interpreta una viscida dirigente di una multinazionale. Così, negli anni successivi, finisce alla corte di grandi autori come David Fincher, i fratelli Coen, Jim Jarmusch, Wes Anderson, Terry Gilliam.
Eppure la Swinton sembra esaltarsi particolarmente nel nostro Paese, grazie ai film del giovane regista palermitano Luca Guadagnino. Dopo aver recitato nel lungometraggio d’esordio di Guadagnino, The Protagonists (1999), tra i due nasce un legame profondo. Luca le dedica prima un documentario, Tilda Swinton: The Love Factory (2002), quindi le dà il ruolo da protagonista in Io sono l’amore (2009), film in cui Tilda rivela tutto il suo sex appeal nascosto dietro la bellezza algida.
Ora l’attesa è grande per la loro nuova collaborazione, A bigger splash, film che sarà presentato in concorso a Venezia 72. Nell’ultima fatica di Guadagnino la Swinton è Marianne, una celebre rock sta che trascorre una vacanza in Italia col marito Paul; la coppia va in difficoltà in seguito all’incontro con un ex amante di Marianne e la sua giovanissima figlia. Del cast fanno parte anche Ralph Fiennes, Matthias Schoenaerts e Dakota Johnson. Le premesse per un nuovo successo ci sono tutte, non ci resta che attendere.


