TENET. RECENSIONE

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In un futuro prossimo, un agente della CIA (John David Washington) viene incaricato dai vertici dello spionaggio internazionale di svolgere una missione segretissima e delicata, dal cui esito dipende il destino del mondo intero. Per raggiungere l’obiettivo, dovrà scontrarsi con il temibile oligarca russo Andrei Sator (Kenneth Branagh) e stringere un’inaspettata alleanza con la moglie di lui, l’affascinante e tormentata Kat (Elizabeth Debicki).

Avevamo lasciato Christopher Nolan tre anni fa sulle spiagge di Dunkerque, dopo l’intenso racconto di una pagina fondamentale della Seconda Guerra Mondiale, e lo ritroviamo in tutt’altro contesto, in un domani crepuscolare e molto vicino, circonfuso da atmosfere stile Inception. A non cambiare, invece, è l’attenzione rivolta dal regista britannico nei confronti di un inseparabile compagno di vita dell’uomo, il tempo, tema portante di tutto il cinema nolaniano.
Una vera e propria ossessione quella dell’autore di Memento, che stavolta stuzzica la nostra fantasia con una spy story fantascientifica dove una serie di tornelli fa da collegamento tra presente, passato e futuro. Non siamo tuttavia di fronte al più classico dei viaggi nel tempo, ma ad una complessa vicenda che tira in ballo le leggi della fisica, il concetto di inversione temporale (cui ammicca il titolo palindromo Tenet) e nientemeno che il misterioso quadrato del Sator.
La sceneggiatura – scritta in solitaria da Nolan – si rivela ben presto assai intricata, e non pochi pezzi del puzzle cominciano a cadere nel vuoto. Eppure c’è qualcosa che lascia sempre incollati allo schermo. “Non cercare di capire, sentilo”, viene detto a un certo punto al protagonista, interpretato con convincente incisività da John David Washington. Un chiaro suggerimento rivolto anche allo spettatore, invitato tanto a tenere alta la soglia dell’attenzione quanto a lasciarsi trasportare dal flusso degli eventi, a sentire sulla propria pelle le “inversioni” di cose e persone in una cavalcata forsennata verso la chiave per la salvezza del genere umano.
La maestria registica di Nolan fa di Tenet un fiume in piena da cui lasciarsi travolgere, uno 007 cervellotico e spiazzante che vola sulle note di Ludwig Goransson, una corsa inarrestabile contro (e dentro) il tempo in cui persino il foro di un proiettile può aprire scenari inimmaginabili. Lo spettacolo è assicurato, l’introspezione dei personaggi molto meno, anche se il film non manca certo di qualche stimolante spunto di riflessione. Ci sarà ancora spazio per la coscienza e le emozioni – pare chiederci il regista – in un mondo in balia di estenuanti andirivieni spazio-temporali? Sembrerebbe proprio di sì, come suggeriscono i dilemmi morali di Kat o gli occhi inumiditi dell’innominato eroe nelle battute finali. Un segno di speranza che, soprattutto di questi tempi, non è certamente poco.

Voto: 3,5/5

Tenet, USA-Regno Unito, 2020. Regia: Christopher Nolan. Interpreti: John David Washington, Robert Pattinson, Elizabeth Debicki, Kenneth Branagh, Dimple Kapadia, Aaron Taylor-Johnson, Clémence Poésy, Michael Caine. Durata: 2h e 30’.

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