


Il primo documentario autorizzato dalla famiglia del campionissimo di Formula 1 Michael Schumacher – disponibile in streaming su Netflix dal 15 settembre – aveva un enorme rischio di partenza, quello di poter scivolare inesorabilmente nel celebrativo. E, invece, dei centododici minuti di durata, non ce n’è uno solo che abbia il sapore stantio dell’agiografia.
L’altra nota positiva, ancora più importante, è che il doc diretto da Hanns-Bruno Kammertöns, Vanessa Nöcker e Michael Wech è in grado di sorprendere persino il tifoso più preparato e convinto di conoscere già a fondo il leggendario pilota tedesco. Perché quest’opera sentita, coinvolgente e ben strutturata, oltre a farsi apprezzare per l’abilità con cui condensa una carriera lunga e straordinaria, riesce a restituire un ritratto inedito, intimo e sinceramente emozionante di Michael.
Da un lato il genio e la creatività (che affondano le radici in un’infanzia povera vissuta tra le piste di go-kart), l’incredibile meticolosità sul lavoro e la volontà ferrea di migliorarsi sempre, l’ossessione di riportare in cima una Ferrari piombata nell’abisso dell’insuccesso. Dall’altro lo Schumacher schivo e riservato, il marito e il papà premuroso, il pilota amico anche dell’ultimo dei suoi meccanici. E poi tutto ciò che c’è nel mezzo, ovvero le fragilità e le paure, le cadute e gli errori – dallo smarrimento di fronte alla scomparsa di Senna al folle speronamento ai danni di Villeneuve, fino alla lite furibonda con Coulthard – indispensabili anch’essi per afferrare l’uomo dietro il mito.
Un vero e proprio affondo nella sua umanità, scandito dall’utilizzo puntuale e preciso di interviste e filmati di repertorio esclusivi, nonché dagli interventi preziosi dei familiari, in particolare quelli della moglie Corinna. Ecco, se c’è un altro motivo per cui lodare gli autori del documentario, è quello di aver saputo tratteggiare con poche vivide pennellate la compagna di vita di Schumi, donna non “all’ombra” del campione ma “sempre al fianco”.
E del tragico incidente sciistico del 2013 a Méribel, sulle montagne francesi? Se ne parla soltanto nelle battute conclusive, quando Corinna rivela che “Michael è ancora qui. Diverso, ma è qui. E questo ci dà forza”. Un (giusto) finale all’insegna della discrezione e della delicatezza, che aggiunge non poca nostalgia all’appassionante viaggio nel ricordo di un fuoriclasse e di un’epoca irripetibili.
Voto: 4/5
Schumacher, Germania, 2021. Regia: Hanns-Bruno Kammertöns, Vanessa Nöcker, Michael Wech. Interpreti: Michael Schumacher, Corinna Betsch, Jean Todt, Bernie Ecclestone, Mika Häkkinen, Damon Hill, David Coulthard, Flavio Briatore, Ross Brawn, Luca Cordero di Montezemolo, Eddie Irvine, Mick Schumacher, Ralf Schumacher. Durata: 1h e 52’.


