


“Allora, dimmi, ragazzo del futuro, chi è il presidente degli Stati Uniti nel 1985?”.
“Ronald Reagan”.
“Ronald Reagan?! L’attore?! E il vicepresidente chi è? Jerry Lewis? Suppongo che Marilyn Monroe sia la First Lady! E John Wayne il ministro della guerra!”.
Ricordate questo esilarante botta e risposta tra Doc e Marty in Ritorno al futuro? Impossibile trattenere la risata anche al milionesimo ascolto della folgorante battuta su Ronald Reagan, alla quale è peraltro legato un aneddoto a dir poco gustoso.
Come rivelato dallo sceneggiatore e produttore Bob Gale, dopo le prime proiezioni del film qualcuno suggerì preoccupato allo stesso Gale e al regista Robert Zemeckis che la battuta in questione poteva in qualche modo risultare irriverente nei confronti dell’allora presidente degli Stati Uniti. Chi aveva messo loro la pulce nell’orecchio non aveva evidentemente colto lo spirito di quelle parole, ma a confortare i creatori dell’iconica pellicola ci pensò ben presto una voce giunta direttamente da Washington.
Si racconta, infatti, che durante la proiezione privata tenutasi presso la Casa Bianca, Reagan fu talmente divertito dalla battuta da chiedere al proiezionista di interrompere il film e rimandarlo indietro per poterla riascoltare. Non riusciva a smettere di ridere…
Come se non bastasse, un anno dopo l’uscita nelle sale, il Presidente arrivò addirittura a citare il cult di Zemeckis alla fine di uno dei suoi discorsi di Stato. “L’America sta vivendo un ritorno al futuro. E come dicono nel film, dove andiamo non c’è bisogno di strade”. Quando si dice entrare nell’immaginare collettivo!


