RIDE. RECENSIONE

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Manca soltanto un giorno ai funerali di Mauro Secondari, un operaio di Nettuno morto sul lavoro, e la giovane vedova Carolina non riesce ancora a piangere. Nonostante sia passata una settimana dalla tragedia, la donna – rimasta sola con un figlio di dieci anni – fa un’enorme fatica a essere devastata dal dolore come tutti si aspetterebbero e si domanda perché non le sia possibile afferrare quello strazio che l’aiuterebbe a farla sentire una persona normale.

Gli occhioni attoniti e spaesati di Chiara Martegiani, che dà volto alla protagonista Carolina, sono lo specchio dell’anima di Ride, primo lungometraggio diretto da Valerio Mastandrea. Un film lieve e delicato, ma al tempo stesso profondo, che rivela tutta la sensibilità del neoregista oltre che un interessante lavoro di scrittura (la sceneggiatura è firmata dallo stesso Mastandrea con Enrico Audenino).
Il motore dei fatti è una morte bianca finita al centro dell’attenzione mediatica – lo percepiamo dal piccolo Bruno che, sotto forma di gioco, si prepara con l’amichetto alle eventuali domande della stampa sul padre scomparso –, ma a Mastandrea interessa soprattutto scandagliare il dolore di chi resta, costretto suo malgrado a fare i conti con un lutto fulmineo e difficile da elaborare. I momenti migliori il film li offre tra le mura di casa del defunto, con la povera Carolina alle prese con domande interiori senza risposta e investita da un via vai di persone per lo più smaniose di esibire il proprio dolore o capaci soltanto di frasi inutili e inopportune (una galleria di personaggi che il regista dipinge con pennellate caustiche).
Ride resta comunque degno di attenzione anche quando tocca altri argomenti, dai risvolti sociopolitici della vicenda ai rancori che alimentano e infiammano il difficile rapporto tra fratello e padre della vittima, rispettivamente interpretati da Stefano Dionisi e il sempre grande Renato Carpentieri.
Un esordio, dunque, positivo e incoraggiante, che potrebbe dare ulteriore linfa alla carriera di uno degli attori italiani più prolifici degli ultimi decenni.

Voto: 3/5

Ride, Italia, 2018. Regia: Valerio Mastandrea. Interpreti: Chiara Martegiani, Renato Carpentieri, Stefano Dionisi, Milena Vukotic, Arturo Marchetti. Durata: 1h e 35’.

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