


Settantaquattro anni portati benissimo, uno dei pochi attori al mondo per cui non servono nemmeno i titoli dei suoi film per misurarne il livello di notorietà, ma bastano soltanto i nomi dei suoi personaggi: Michael Corleone, Frank Serpico, Tony Montana, Carlito Brigante, John Milton. Stiamo parlando di Al Pacino, semplicemente una leggenda. Eppure le sue apparizioni in sala negli ultimi anni si sono fatte sporadiche, non sempre da protagonista e a volte in pellicole dimenticabili. Pertanto all’annuncio della lista dei film presenti alla 71a Mostra del Cinema di Venezia, più di un cinefilo avrà sussultato sapendo che il prossimo 30 agosto Pacino sarà al Lido con ben due film, Manglehorn di David Gordon Green (in concorso) e The Humbling di Barry Levinson (fuori concorso).
In Manglehorn, l’attore newyorkese è un ex pregiudicato che quarant’anni prima ha rinunciato alla donna dei suoi sogni per una scelta sbagliata. L’incontro con una ragazza lo aiuterà a rimettere insieme i pezzi del suo cuore. In The Humbling, invece, tratto dall’omonimo romanzo di Philip Roth, Pacino veste i panni di un famoso attore teatrale che cade in depressione e tenta il suicidio quando perde inspiegabilmente il dono della recitazione. L’amicizia con una donna omosessuale lo risolleverà, ma sarà caos quando riappariranno persone che appartengono al loro passato.
Sembrano essere decisamente due film ambiziosi, speriamo mantengano le promesse.


