PAUL DANO, L’ATTORE DAI MILLE VOLTI

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Quando Paul Thomas Anderson ha scritturato Paul Dano per Il petroliere (2007), aveva in mente per lui soltanto il ruolo di Paul Sunday. Ma appena lo ha visto all’opera sul set, è rimasto talmente colpito dalle sue doti recitative da assegnargli anche la parte di Eli Sunday, fratello di Paul. Dano lo ha poi ripagato con una performance superba, tenendo testa persino al fuoriclasse Daniel Day-Lewis.
Un aneddoto che dice molto di questo ragazzo dal fisico longilineo e il faccione da bambino, nato a New York nel 1984 e cresciuto nel Connecticut, che ha iniziato a calcare il palcoscenico sin dall’infanzia. Nonostante sia molto giovane, Dano è considerato uno dei migliori attori statunitensi in circolazione da tempo, e precisamente da quando si è rivelato al grande pubblico con Little Miss Sunshine (2006). Nel cult di Jonathan Dayton e Valerie Faris – con i quali ha lavorato anche in Ruby Sparks (2012) – Paul ha dato volto a Dwayne, un nichilista appassionato di Nietzsche che ha fatto voto di silenzio finché non verrà preso nell’accademia aeronautica. Un’interpretazione tragicomica impressionante, di quelle che uno spettatore si porterà nel cuore per sempre.
La cosa che piace di più di lui è che non gli interessa essere una star e ha saputo regalare in pochi anni una galleria notevole di personaggi, cambiando continuamente pelle. In Prisoners (2013) di Denis Villeneuve è un giovane con disturbi mentali accusato del rapimento di due bambine; in 12 anni schiavo (2013) di Steve McQueen interpreta il subdolo e cattivissimo braccio destro di un latifondista; in Youth – La giovinezza (2015) di Paolo Sorrentino veste i panni di un divo del cinema in cerca di ispirazione per il suo nuovo personaggio. Meritano poi di essere riscoperti i tanti film indipendenti cui ha preso parte, come il dramma familiare Being Flynn (2012) di Paul Weitz, dove recita al fianco di Robert De Niro e Julianne Moore, o Love & Mercy (2014) di Bill Pohland, in cui è strepitoso nel restituire il ritratto del leader dei Beach Boys Brian Wilson, mente geniale ma devastata dalle violenze subite dal padre.
Se Paul è entrato nelle vostre grazie e non vorrete più perdervi un suo film, sappiate che quest’anno lo ritroveremo in Okja, grottesca fiaba ecologista del regista sudcoreano Bong Joon-ho, presentata in concorso all’ultimo festival di Cannes.

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