


È stata la grande notte di Alejandro González Iñárritu. Alla fine anche Hollywood si è fatta travolgere da Birdman, dai suoi irresistibili dialoghi, dai tormenti di Riggan Thomson, dai piani sequenza del regista messicano, dalla fotografia del “Chivo” Lubezki. L’Academy sembra essere rimasta a bocca aperta come Emma Stone in quell’ultimo memorabile fotogramma del film e ha avuto il coraggio di premiare, come poche volte ha fatto, un’opera poco convenzionale.
Onore, dunque, a questo talentuoso cineasta che, dopo aver conquistato il pubblico con le storie drammatiche della “trilogia della morte” (Amores Perros, 21 grammi e Babel), ha saputo stupire con un film completamente diverso e si è portato a casa 4 Oscar pesanti: film, regia, sceneggiatura originale e fotografia.
Peccato soltanto per Michael Keaton, perché avrebbe meritato di vincere anche lui, ma onestamente Eddie Redmayne non ha rubato nulla con la sua bellissima interpretazione ne La teoria del tutto.
Tra gli altri vincitori, è da sottolineare la prima meritata statuetta per quella grande attrice che è Julianne Moore (per Still Alice), mentre Patricia Arquette (miglior non protagonista per Boyhood, il grande sconfitto della serata) ha regalato il momento più vibrante della cerimonia, infiammando la platea con un discorso in difesa dei diritti delle donne.
Anche l’Italia può gioire grazie a Milena Canonero che vince il suo quarto Oscar per i costumi, record assoluto. In Grand Budapest Hotel di Wes Anderson ha saputo inventarsi ancora una volta qualcosa di straordinario.
In generale sono stati i premiati con le loro parole a dare emozioni al pubblico, mentre lo spettacolo non sempre è stato coinvolgente e il presentatore Neil Patrick Harris ha deluso ampiamente le aspettative.
Ma la nota più stonata è arrivata nel momento riservato alla memoria degli artisti scomparsi nell’ultimo anno: tra i tanti volti apparsi sullo schermo non c’era quello del grande Francesco Rosi, che tra l’altro aveva ottenuto anche una nomination all’Oscar per Tre fratelli (1981). Un errore imperdonabile.
Ecco la lista completa dei vincitori dell’87a edizione degli Academy Awards:
Miglior Film
Birdman
Miglior regia
Alejandro González Iñárritu, Birdman
Miglior attore protagonista
Eddie Redmayne, La teoria del tutto
Miglior attrice protagonista
Julianne Moore, Still Alice
Miglior attore non protagonista
J.K. Simmons, Whiplash
Miglior attrice non protagonista
Patricia Arquette, Boyhood
Miglior film straniero
Ida (Polonia)
Miglior sceneggiatura originale
Alejandro G. Iñárritu, Nicolás Giacobone, Alexander Dinelaris Jr. e Armando Bo, Birdman
Miglior sceneggiatura non originale
Graham Moore, The Imitation Game
Miglior film d’animazione
Big Hero 6
Miglior fotografia
Emmanuel Lubezki, Birdman
Miglior montaggio
Tom Cross, Whiplash
Miglior colonna sonora
Alexandre Desplat, Grand Budapest Hotel
Miglior canzone originale
“Glory” di John Legend & Common, Selma
Migliori costumi
Milena Canonero, Grand Budapest Hotel
Miglior scenografia
Grand Budapest Hotel
Migliori effetti speciali
Interstellar
Miglior missaggio sonoro
Whiplash
Miglior montaggio sonoro
American Sniper
Miglior trucco
Grand Budapest Hotel
Miglior documentario
Citizenfour
Miglior cortometraggio
The Phonecall
Miglior cortometraggio documentario
Crisis Hotline: Veterans Press 1
Miglior cortometraggio animato
Feast


