


I grandi del cinema, a volte, riescono a sorprenderci anche quando pensiamo che ormai abbiano già detto tutto. Così è successo con Sidney Lumet che, dopo una filmografia costellata di cult (Serpico, Quel pomeriggio di un giorno da cani, Quinto potere, Il verdetto, solo per citarne alcuni), all’età di 82 anni ha chiuso la carriera con un capolavoro. E lo ha fatto mettendo in scena una torbida storia di famiglia: due fratelli che navigano in brutte acque, decidono di rapinare la gioielleria dei genitori con conseguenze devastanti.
Onora il padre e la madre (2007) è un sagace affondo nella parte perversa dell’animo umano, dove regna l’incapacità di amare a tal punto da rendere impossibile qualsiasi opportunità di riscatto. Dal punto di vista formale il film è altrettanto superbo, in particolare nel continuo utilizzo del flashback, sempre funzionale alla storia, mai una volta fine a se stesso.
E gli attori? Tutti da applausi, specialmente i due protagonisti. Il grande Philip Seymour Hoffman, nel ruolo più cupo della sua carriera, è un concentrato di cinismo e abiezione, Ethan Hawke ha il volto accartocciato dalla paura e i sensi di colpa.
Dulcis in fundo, la colonna sonora di Carter Burwell (uno dei fedelissimi dei fratelli Coen) dà i battiti giusti al cuore nero del film: tensione, pathos, angoscia.


