IL TAGLIO CHE FECE RINASCERE NUOVO CINEMA PARADISO

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1988. Nelle sale italiane esce l’opera seconda del regista siciliano Giuseppe Tornatore, Nuovo Cinema Paradiso. Il fiasco è di quelli clamorosi: incassi da dimenticare, recensioni dei critici per lo più negative. Tornatore non si rassegna a lasciar morire quella sua creatura in cui crede tanto, e con il produttore Franco Cristaldi opera un taglio drastico del film. La durata complessiva scende da 173 minuti a 123, grazie soprattutto all’eliminazione dell’intera parte in cui il protagonista Salvatore, ormai adulto, rincontra il suo vecchio amore Elena.
Nella nuova versione, il film rinasce dalle sue ceneri. Va a Cannes in concorso e vince il Grand Prix Speciale della Giuria. Da lì inizia a fare incetta di premi, fino alla trionfale notte degli Oscar 1990.
Il problema di Nuovo Cinema Paradiso non stava nella durata. Quell’incontro (poi eliminato) tra Salvatore e Elena, toglieva forza al velo di nostalgia che avvolge la storia, attenuava l’enorme sensazione del rimpianto che affligge il protagonista. Così, nella versione definitiva, tutta la parte finale del film assume un sapore diverso. Una scena come quella in cui Salvatore rivede Elena nei suoi vecchi filmini, con la madre che osserva addolorata e silente, è di uno struggimento senza fine. Ed anche l’amatissima sequenza dei baci tagliati dà delle emozioni diverse: i baci sembrano quasi voler colmare il vuoto enorme di quell’amore perduto.

 

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