


Roma, 3 luglio 1990. Mentre gli italiani assistono col fiato sospeso alla semifinale dei mondiali di calcio tra la Nazionale azzurra e l’Argentina, un noto produttore cinematografico viene trovato morto nelle acque del Tevere. I sospetti convergono su tre giovani aspiranti sceneggiatori che, interrogati dai Carabinieri, ripercorrono nel corso della notte le loro prime settimane nell’ammaliante e decadente mondo del cinema italiano.
C’è tanto di autobiografico nel nuovo film di Paolo Virzì, che comincia come un giallo per rivelarsi sin da subito un amarcord ispirato agli inizi di carriera del regista livornese. Mescolando realtà e immaginazione, Virzì ritrae con affetto, nostalgia e un pizzico di cinismo una generazione di mostri sacri giunta ormai al crepuscolo, ma riluttante ad abdicare in favore delle nuove leve. Di nomi e cognomi non se ne fanno quasi mai, stimolando i cinefili più navigati a riconoscere in questo o in quell’altro personaggio i volti illustri del grande cinema di una volta. C’è, per esempio, un ispirato Roberto Herlitzka che rievoca quel Furio Scarpelli mentore di Virzì, Giancarlo Giannini nei panni di un simil Vittorio Cecchi Gori, Paolo Bonacelli che richiama alla memoria il grande Ennio De Concini, e via dicendo.
In un film dedicato ai grandi sceneggiatori del passato e che nella prima parte sembra incedere al ritmo del ticchettio delle gloriose macchine da scrivere, è paradossalmente proprio lo script firmato da Virzì con Francesca Archibugi e Francesco Piccolo a penalizzare il prosieguo del racconto. Notti magiche incespica soprattutto a causa della sovraffollata galleria dei personaggi di contorno, di una caratterizzazione poco curata dei tre protagonisti e delle molte sottotrame che poco aggiungono alla storia provocando cali d’attenzione.
Le abilità registiche di Virzì non bastano così a salvare un film dalle premesse appetitose, lasciando un senso di delusione simile a quello patito dopo i rigori su cui si infranse il sogno delle notti magiche calcistiche.
Voto: 2/5
Notti magiche, Italia, 2018. Regia: Paolo Virzì. Interpreti: Mauro Lamantia, Giovanni Toscano, Irene Vetere, Giancarlo Giannini, Roberto Herlitzka, Marina Rocco, Paolo Sassanelli, Andrea Roncato, Paolo Bonacelli, Giulio Scarpati, Ornella Muti. Durata: 2h e 5’.


