L’INCREDIBILE STORIA DELL’ISOLA DELLE ROSE. RECENSIONE

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1968. Giorgio Rosa, giovane ingegnere eccentrico e idealista, progetta e costruisce una piattaforma di 400 mq al largo della costa riminese, appena al di fuori delle acque territoriali italiane, e lo proclama Stato indipendente. La sua isola attirerà in breve tempo l’attenzione di tutto il mondo, diventando un caso internazionale e scatenando le ire del governo italiano.

Mentre si susseguono le prime scene de L’incredibile storia dell’Isola delle Rose, viene subito da pensare a come sia stato possibile che una vicenda così stravagante, eppure realmente accaduta, abbia dovuto attendere oltre cinquant’anni per essere raccontata in una trasposizione cinematografica. Ci voleva evidentemente un autore estroso come Sydney Sibilia che, supportato dal perspicace Matteo Rovere in veste di produttore, ha pensato bene di riportare in auge questo meritevole frammento di Storia, pur prendendosi le classiche licenze “poetiche” già in fase di sceneggiatura (lo script è firmato dallo stesso regista con Francesca Manieri).
Dopo la trilogia di Smetto quando voglio, Sibilia conferma la sua personale cifra stilistica che vede incastrare temi e caratteri della commedia italiana dentro un impianto narrativo all’americana. Il film scorre leggero, colorato e gradevole, tra battute spassose e belle atmosfere d’epoca, sprazzi di romanticismo e inattese sortite nel grottesco (vedi la rappresentazione dell’allora classe dirigente politica).
Certo, avrebbe potuto essere più caustico e graffiante – i fatti storici, che vedono di mezzo persino l’unica guerra di aggressione combattuta dalla nostra Repubblica, lo avrebbero consentito –, ma L’incredibile storia dell’Isola delle Rose sembra voler rimanere in sintonia con lo spirito trasognato e pacifista di Rosa, interpretato da uno scanzonato Elio Germano in versione emiliana. Un protagonista ben supportato dal cast di contorno, in cui si distinguono l’esilarante Fabrizio Bentivoglio nei panni del ministro Franco Restivo, Leonardo Lidi nella parte di Maurizio (l’amico e braccio destro di Rosa) e Matilda De Angelis nel ruolo di Gabriella.
Proprio il personaggio della donna amata dall’anarchico ingegnere – una pragmatica docente di diritto che finisce per abbracciare in extremis la causa di Rosa – si fa veicolo del messaggio sotteso al film di Sibilia: a volte è necessario e doveroso rompere gli schemi e provare a cambiare il mondo, anche se l’obiettivo da raggiungere può sembrare soltanto un’affascinante utopia.

Voto: 3/5

L’incredibile storia dell’Isola delle Rose, Italia, 2020. Regia: Sydney Sibilia. Interpreti: Elio Germano, Matilda De Angelis, Leonardo Lidi, Fabrizio Bentivoglio, Luca Zingaretti, François Cluzet, Tom Wlaschiha. Durata: 1h e 58’.

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