


Nick (Ben Affleck) e Amy (Rosamund Pike) si conoscono a New York nel 2007 a una festa: è colpo di fulmine. Bellissimi, colti, entrambi scrittori, sembrano fatti l’uno per l’altra. Cinque anni dopo il loro matrimonio è già in crisi e, la mattina del 5 luglio 2012, Amy scompare. Nel salotto di casa tracce di colluttazione e di sangue. Non ci vorrà molto prima che i sospetti ricadano su Nick.
David Fincher è uno di quegli autori per cui vale sempre la pena andare al cinema. Questa volta aveva a disposizione la solidissima sceneggiatura di Gillian Flynn, adattata dal suo stesso romanzo Gone Girl e ricca di colpi di scena (una rarità al giorno d’oggi), da cui il regista di Seven ha tirato fuori un film in cui la suspense non manca mai nonostante le due ore e venticinque minuti di durata. Ma dire che L’amore bugiardo è soltanto questo, cioè un thriller costruito con perfezione maniacale, finirebbe per sminuirlo. È molto, molto di più.
Innanzitutto è l’analisi profonda di un rapporto coniugale, che Fincher seziona come fosse un cadavere, entrando nelle pieghe più oscure delle ipocrisie dell’amore. Altrettanto puntigliosamente il cineasta americano sviscera uno dei mali incurabili dell’odierna società, i media, un vero e proprio cancro che azzanna l’opinione pubblica e plasma il modo di pensare della stragrande maggioranza degli esseri umani. In tutto questo, lo spettatore viene prima continuamente sorpreso, poi allucinato, infine profondamente inquietato.
A dir poco azzeccata è anche la scelta dei due protagonisti. Ben Affleck si è calato con dedizione nella parte del bel ragazzone del Missouri, intelligente eppur superficiale, improvvisamente sopraffatto dall’altalena incredibile degli eventi che la vita può riservare. Ancor più brava la sorprendente Rosamund Pike, a cui bastano i suoi occhioni profondi e il fascino da bionda hitchcockiana per generare ambiguità.
Voto: 4/5
L’amore bugiardo – Gone Girl (Gone Girl), USA, 2014. Regia: David Fincher. Interpreti: Ben Affleck, Rosamund Pike, Neil Patrick Harris, Tyler Perry, Kim Dickens. Durata: 2h e 25’.


