LAGGIÙ QUALCUNO MI AMA. RECENSIONE

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Il documentario Laggiù qualcuno mi ama si apre nel segno di un sorprendente quanto affascinante accostamento: Massimo Troisi viene visto da Mario Martone come l’Antoine Doinel italiano, il suo sguardo da regista paragonato a quello del maestro della Nouvelle Vogue François Truffaut.
Basta già questo stuzzicante parallelismo per capire che quello diretto dall’autore di Qui rido io e Nostalgia è molto più di un classico docu-film.
Martone esplora l’intera carriera e il variopinto universo dell’indimenticato “comico dei sentimenti” da più angolazioni possibili, tra cui alcune inedite, rinunciando ad inserire interviste a parenti o persone che hanno frequentato Troisi nella sfera privata. A prendere la parola sono soprattutto i critici che lo hanno studiato e quei professionisti del cinema che, pur non avendolo conosciuto, ne sono stati profondamente influenzati, come Paolo Sorrentino, lo sceneggiatore Francesco Piccolo e il duo Ficarra e Picone.
Il cineasta campano fa una sola, fondamentale eccezione, coinvolgendo in questo speciale coro di voci Anna Pavignano, compagna di Troisi per diversi anni e insostituibile co-sceneggiatrice di tutti i suoi film. La scrittrice piemontese apre generosamente uno scrigno pieno di ricordi e di straordinari materiali inediti, aiutando così lo spettatore ad afferrare i meccanismi creativi di Massimo, a scrutare nel suo genio, ad assaporare in profondità la sua particolare visione dell’esistenza.
Attraverso l’intreccio delle testimonianze e dei vari documenti, degli spezzoni dei film e delle proprie personali considerazioni, Martone scava nell’uomo e nell’artista, approfondisce la grandezza (incompresa) del Troisi regista e riflette sulla portata rivoluzionaria della sua opera, gettando una nuova luce sulla sua breve ma intensa parabola. E nell’indagare la bellezza e la ricchezza di un cinema che “aveva la forma della vita”, riesce ad addentrarsi anche in un “altro” Troisi, dando voce al suo complesso rapporto con Napoli, alla sua sensibilità politica, al suo saper essere “contro” con ironia e intelligenza.
Laggiù qualcuno mi ama è un documentario certosino ed esaustivo, illuminante e prezioso, che oltretutto ha la capacità – non scontata – di suscitare emozioni intense. Emozioni che non nascono mai da un senso di nostalgia, ma dal comprendere a fondo quanto sia ricca e imponente l’eredità lasciataci dal “Pulcinella senza maschera”.

Voto: 4/5

Laggiù qualcuno mi ama, Italia, 2023. Regia: Mario Martone. Interpreti: Massimo Troisi, Anna Pavignano, Mario Martone, Paolo Sorrentino, Valentino Picone, Salvatore Ficarra, Francesco Piccolo, Michael Redford, Roberto Perpignani, Goffredo Fofi. Durata: 2h e 8’.

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