LA LA LAND. RECENSIONE

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Mia sogna di fare l’attrice e, tra un provino e l’altro, serve cappuccini in un locale di Los Angeles dove passano le star del cinema. Sebastian è un musicista talentuoso innamorato del jazz, ma è costretto a sbarcare il lunario suonando nei piano bar. Tra i due nasce una travolgente storia d’amore, che viene però messa a dura prova quando per entrambi cominciano ad arrivare i primi agognati successi.
Il folgorante debutto di Damien Chazelle, Whiplash, non era un fuoco di paglia. La sua opera seconda è un film pieno di grazia, che può sorprendere positivamente anche chi, come me, non ha mai avuto troppo feeling con il musical (sono entrato in sala con un misto di curiosità e di timore di annoiarmi, e ne sono uscito fischiettando come Sebastian). La La Land ha il fascino di un classico e la freschezza di qualcosa di nuovo. È pieno di citazioni di film della vecchia Hollywood (emozionante l’omaggio a Gioventù bruciata), ma non è una mera operazione nostalgica. Ha la soavità delle note di Justin Hurwitz – autore di una colonna sonora destinata a restare nella storia -, la colorata morbidezza dei deliziosi abiti in cui è avvolta Mia, la bellezza leggiadra di un tip tap sotto un cielo violaceo. Ma, soprattutto, La La Land è fatto di sogni, speranze, amore e malinconia, cioè di quelle cose della vita di cui ognuno di noi nutre l’anima.
Emma Stone e Ryan Gosling non sono Ginger Rogers e Fred Astaire, ma Chazelle non aveva bisogno di ballerini e cantanti perfetti, bensì di due attori che sprigionassero emozioni anche con la più impercettibile delle espressioni, e loro lo fanno magnificamente per tutte le due ore di durata. Oltre alla bravura recitativa, però, c’è qualcosa di più. Tra Emma e Ryan c’è una chimica particolare che è linfa vitale per un film che vuole far sognare ad occhi aperti lo spettatore: senza di loro La La Land non sarebbe lo stesso.

Voto: 4/5

La La Land, USA, 2016. Regia: Damien Chazelle. Interpreti: Ryan Gosling, Emma Stone, J. K. Simmons. Durata: 2h e 6’.

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