LA FAVOLA DI TOTÒ

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La favola di Salvatore Cascio, detto Totò, comincia per caso tra i banchi di scuola. Il regista Giuseppe Tornatore sta cercando per il suo nuovo film un bimbo minuto, in modo da far risaltare la stazza del grande attore francese Philippe Noiret. E così Totò si guadagna la parte, essendo il più piccoletto della sua classe.
Quando iniziano le riprese ha otto anni e l’impatto con il set non è semplice. È estate, la scuola è finita e lui preferirebbe andarsene a giocare con i suoi amici. Il cast, però, lo coccola e lo incoraggia, Peppuccio Tornatore riesce a tirargli fuori il meglio. Appena uscito nelle sale Nuovo Cinema Paradiso non è subito un successo, ma dopo alcuni tagli operati dal regista, viene rilanciato in una nuova versione e ottiene finalmente i meritati consensi. L’interpretazione di Totò è applaudita in tutto il mondo e la sua favola si conclude nel migliore dei modi: il film fa incetta di premi, compreso l’Oscar, e quel simpatico bimbo venuto dall’entroterra siciliano si aggiudica persino il prestigioso premio BAFTA come miglior attore non protagonista, battendo assi della recitazione come Al Pacino, Alan Alda e John Hurt.
La sua carriera cinematografica, però, non dura molto. È lui stesso a voler tornare alla vita normale, scegliendo di lavorare nel supermercato di famiglia. Oggi Totò ha appena compiuto trentasette anni, lavora ancora nel settore gastronomico ed ha aperto anche un ristorante.
Ma per noi cinefili resterà sempre quel bimbo dalla carnagione olivastra e dagli occhietti profondi, che faceva disperare Alfredo con i suoi dispettucci e sognava al buio di una sala cinematografica, in uno dei film più belli ed emozionanti della storia del cinema italiano.

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