


Kate Winslet arriva al giro di boa dei 40 anni, la maggior parte dei quali spesi (benissimo) per la recitazione. Dopo essere diventata una star grazie a Titanic (1997) di James Cameron, Kate si è rivelata ben presto una certezza per i cinefili di tutto il mondo. Qualsiasi film interpreti basta uno dei suoi sguardi intensi per rendere memorabile una scena, mentre ogni angolo del suo volto, anche una semplice ruga, sprigiona emozioni.
Per avere una percezione completa del suo enorme talento, basterebbe guardare i due film del suo anno d’oro, il 2008. In The Reader – A voce alta di Stephen Daldry (con cui ha portato a casa il sospirato Oscar dopo sei nomination) è straordinaria nel dare spessore a un personaggio controverso, l’aguzzina nazista Hanna Schmitz, donna impenetrabile e ostile a intraprendere la via della redenzione. In Revolutionary Road di Sam Mendes, invece, è un’attrice mancata e casalinga frustrata; April è apparentemente coriacea, ma la crisi matrimoniale fa esplodere tutte le sue fragilità (i duetti con l’amico Leonardo DiCaprio sono da scuola di recitazione).
Ma il personaggio a cui i suoi fan sono rimasti più affezionati è probabilmente la Clementine Kruczynski di Se mi lasci ti cancello (di Michel Gondry, 2004). Divertente, romantica, suscettibile, lunatica e con la chioma colorata: impossibile non amarla.
Tra i suoi film meno conosciuti voglio citarne uno su tutti, assolutamente da recuperare: è Little Children (2006) di Todd Field, in cui sfodera una superba interpretazione nei panni di Sarah, moglie infelice ed esausta dal provincialismo. Nelle torride scene di sesso, pur senza avere un corpo da modella, la fuoriclasse Kate mette in mostra tutta la sua irresistibile, conturbante sensualità.


