JOAQUIN PHOENIX COMPIE 45 ANNI: UN FUORICLASSE IN 5 SCENE

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È un compleanno speciale, questo, per Joaquin Phoenix, che forse fino a qualche tempo fa non avrebbe mai immaginato di festeggiarlo sulla cresta dell’onda. Il ciclone Joker continua a viaggiare a gran velocità e la sua interpretazione nei panni di Arthur Fleck è continuamente sotto la lente d’ingrandimento di pubblico e critica.
Una performance superba, memorabile, ma tutt’altro che sorprendente se si conosce a fondo il suo percorso artistico. Perché l’attore del momento è un fuoriclasse da sempre. Lo raccontano circa tre decenni di carriera fatti di talento, passione, trasformazioni, dedizione profonda ai personaggi più complessi. Eccone un saggio, attraverso cinque scene tratte dai suoi film.

La prima scena è una delle più famose de Il gladiatore (2000) di Ridley Scott, pellicola che vede Phoenix nelle vesti dello psicolabile Commodo. Un villain rimasto nella memoria collettiva.

In Quando l’amore brucia l’anima – Walk the Line (2005) di James Mangold, Joaquin presta volto, corpo, anima e voce alla leggenda del country Johnny Cash. Il risultato della metamorfosi potete assaporarlo da questo frammento di film…

La capacità di Phoenix di immergersi in personaggi tormentati è proverbiale. Ne è una prova The Master (2012) di Paul Thomas Anderson, in cui interpreta un fragile reduce della Seconda Guerra Mondiale.

In Lei (2013) di Spike Jonze, Joaquin è un uomo solitario e sensibile che si innamora della voce di un computer. Eccolo in una delle scene più intense, collocata nella parte conclusiva del film.

Oltre vent’anni dopo Da morire (1995), Phoenix torna a lavorare con Gus Van Sant in Don’t Worry (2018) e si conferma attore camaleontico nel ruolo di John Callahan, vignettista satirico reso tetraplegico da un incidente stradale.

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