JEANNE MOREAU, LA CALDA AMANTE DI JULES E JIM

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Soltanto un’attrice magnetica e intrigante come Jeanne Moreau avrebbe potuto dar vita a un personaggio come Catherine, figura chiave del capolavoro Jules e Jim (1962) di François Truffaut.
Occhi profondi, oscillanti tra il gioioso e il malinconico, labbra sensuali e lineamenti di una dea, Catherine è una donna emancipata e incapace di appartenere ad un uomo solo. Il suo spirito libero la porta a dominare gli uomini che incrociano il suo cammino, ed è uno spirito talmente impetuoso da voler riscrivere le leggi dell’amore. Libertà assoluta e trasgressione sono il suo credo, a tal punto da riuscire ad imporre regole ed equilibrio nel ménage à trois con gli amici Jules e Jim, inondandolo di eros, tenerezza, capricci, imprevedibilità. E quando il suo progetto fallisce (il film è per il regista transalpino “la dimostrazione dell’impossibilità di qualunque combinazione amorosa al di fuori della coppia”), la ribelle Catherine arriva persino ad abbracciare la morte per non arrendersi alla rassegnazione. “Ai pazzi che non sanno rassegnarsi, non resta che la folle audacia di una trasgressione incessante”, spiegano Alberto Barbera e Umberto Mosca nella loro biografia dedicata a Truffaut (ed. L’Unità/Il Castoro).
Un personaggio affascinante e sconvolgente che ha fatto della splendida Jeanne Moreau un mito cinematografico intramontabile, un motivo in più per rivedere o scoprire per la prima volta questo film-caposaldo della Nouvelle Vogue, che ha segnato e continua a segnare maestri del cinema e spettatori di ogni età.

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