


Quando un paio di mesi fa è stato annunciato il suo rientro sulle scene per il remake americano di Ti presento Toni Erdmann, la notizia è stata accolta dai suoi fan e dal mondo del cinema in maniera trionfale. Questo la dice lunga sull’aurea leggendaria che avvolge Jack Nicholson, attore nato ottanta primavere fa a Neptune City, New Jersey. Fascino magnetico e talento recitativo immenso, Jack in quasi sessant’anni di carriera è stato protagonista di una lunga serie di capolavori, da Easy Rider a Chinatown, da Qualcuno volò sul nido del cuculo a Shining, fino a The Departed, raccogliendo ben dodici nomination all’Oscar (record assoluto tra gli uomini) e vincendo la statuetta tre volte.
In questa circostanza speciale, rivediamo insieme cinque scene che racchiudono tutta la grandezza e la versatilità del mitico Jack.
Qualcuno volò sul nido del cuculo (1975) di Milos Forman (1° Oscar). Siamo nella fase iniziale del film e lo scaltro pregiudicato Randle Patrick McMurphy comincia a sobillare la “banda di picchiatelli” dell’Ospedale Psichiatrico di Stato di Salem.
Shining (1980) di Stanley Kubrick. Impossibile non citare questa scena di culto, che Nicholson riempie col suo sguardo folle e il ghigno diabolico.
Voglia di tenerezza (1983) di James L. Brooks (2° Oscar). Nei panni di un ex astronauta sciupafemmine, Jack sciorina tutto il suo fascino di seduttore per provare ad accalappiare l’algida Shirley MacLaine.
Qualcosa è cambiato (1997) di James L. Brooks (3°Oscar). Lo scrittore misantropo Melvin Udall commette una terribile gaffe nei confronti di Carol e deve rimediare: lo fa con un complimento sorprendente. Splendido duetto con Helen Hunt.
The Departed (2007) di Martin Scorsese. “Io non voglio essere il prodotto del mio ambiente. Voglio che il mio ambiente sia il mio prodotto”. Nel memorabile prologo del film, il malavitoso Frank Costello emerge dalla penombra e comincia a giganteggiare.


