


Dasy e Viola sono due gemelle siamesi che lavorano come cantanti ai matrimoni e alle feste di paese. La loro famiglia le tratta da sempre come fenomeni da baraccone, speculando sulla popolarità e i guadagni delle ragazze. Le cose vanno avanti così, fino a quando non si imbattono casualmente in un chirurgo e scoprono di potersi dividere. Il problema è che genitori e parenti non vogliono rassegnarsi per nessuna ragione a perdere la propria fonte di sostentamento.
Non sono mancati né estro, né coraggio al regista campano Edoardo De Angelis nel realizzare il suo terzo lungometraggio. Innanzitutto l’idea originale e affascinante della storia di queste due sorelle attaccate (in tutti i sensi), gocce di candore in una grigia e lercia Castel Volturno in cui dominano la superstizione, l’abiezione e il malaffare. E poi l’intuizione di affidarsi a due giovani esordienti, le sorelle Angela e Marianna Fontana, così intense e naturali da farci percepire non solo le diversità di carattere e di spirito di Dasy e Viola, ma anche la bellezza dei loro cuori che battono all’unisono.
Accompagnato costantemente dalle musiche di Enzo Avitabile, Indivisibili è l’appassionante viaggio verso l’emancipazione e la libertà di due anime che sognano di dare un taglio non tanto ai propri corpi, quanto all’ambiente triste e senza amore che le circonda. Un viaggio che De Angelis conduce con mano sicura, dandogli a tratti i connotati di fiaba nera (come nella sequenza a bordo del panfilo dell’agente), per poi concluderlo con crudezza e sensibilità.
E se aggiungiamo che nel terzetto degli sceneggiatori c’è, oltre allo stesso regista e a Barbara Petronio, quel Nicola Guaglianone coautore dello script di Lo chiamavano Jeeg Robot, allora c’è da ben sperare in questa nuova generazione del cinema italiano.
Voto: 3,5/5
Indivisibili, Italia, 2016. Regia: Edoardo De Angelis. Interpreti: Angela Fontana, Marianna Fontana, Antonia Truppo, Massimiliano Rossi, Gianfranco Gallo, Beppe Servillo. Durata: 1h e 40’.


