


“Addio Papà… per me eri tutto…”. Con queste parole, in un malinconico pomeriggio di fine estate, la figlia del grande Gastone Moschin, Emanuela, ha annunciato su Facebook la morte di suo padre. Così, con poesia e amarezza, come in un film di Monicelli o Germi, è calato il sipario sulla vita di un altro grandissimo del nostro cinema. L’età di Gastone – aveva compiuto 88 anni lo scorso 9 giugno – rendeva prevedibile la notizia, ma quando ti lascia uno del suo calibro è normale che in un cinefilo la tristezza si manifesti sotto forma di dissolvenza in nero, per poi lasciare spazio a una carrellata di immagini dai suoi film più belli.
Don Fanucci e Ugo Piazza, il ragionier Osvaldo Bisigato e il Marsigliese. Sono tanti i personaggi con cui Moschin ha contribuito a dare lustro al cinema italiano (per ripercorrere la sua carriera clicca QUI). Ma oggi, permettetemi, è il giorno di salutare l’ultimo degli Amici miei. Per chi, come me, è cresciuto con il mito degli “zingari”, il distacco da Gastone equivale a quello di un parente. È quindi non doveroso, ma necessario rispolverare tutte le zingarate, le sbandate sentimentali, i “vaffanzum” e i “cippa lippa” del leggendario architetto Rambaldo Melandri. Sono sicuro che a lui farebbe piacere così. Anzi, mi sembra già di sentire la sua risatina contagiosa e irrefrenabile…
1. La prima scena da rivedere non può che essere questa. Imbeccato dagli amici dopo una drammatica cena a casa, il Melandri decide di mollare la bella Donatella e se ne va a tirare schiaffi alla stazione. Dopo la zingarata, pronuncia una battuta che è diventata l’emblema dell’amicizia virile.
2. È il Melandri, con il suo stile inconfondibile, a dare il via alla celebre zingarata ai danni del vigile, poi completata dal Mascetti. Durante la supercazzola, fate attenzione alle risatine dell’architetto, da cui è impossibile non farsi travolgere.
3. Dopo essersi invaghito della “baciapile” Noemi Bernocchi, il Melandri si ripresenta dopo tempo immemore dagli amici per annunciare nientemeno che il suo battesimo.
4. Per amore di Noemi, il Melandri si presta ad interpretare Gesù nella Via Crucis, diventando così vittima di una terribile zingarata dei suoi amici. Poi, però, sfrutta abilmente la situazione per provarci con la Maddalena…
5. E chiudiamo con la mitica esibizione canora dei Cinque Madrigalisti Moderni: il Melandri ha il compito più delicato, quello della voce solista.


