


Sotto il cielo terso del Tavoliere delle Puglie, tra le distese dorate di grano, c’è un pezzetto di terra che contiene un universo intero della cui esistenza il mondo circostante nemmeno è a conoscenza. È un universo fatto di gente proveniente da terre lontane e diverse, che ha alle spalle storie drammatiche e incredibili.
leviteaccanto, opera prima di Luciano Toriello (prodotta da Seminal Film di Alessandro Piva con Apulia Film Commission), è un docufilm che racconta di Borgo Mezzanone, un piccolo centro rurale nel Foggiano, da anni ormai punto di approdo per tanti stranieri giunti in Italia alla ricerca di miglior sorte. Il trentatreenne regista pugliese, partendo da un soggetto scritto con Annalisa Mentana, si è concentrato in particolare sulle vicende di quattro migranti.
Integrazione, lontananza dagli affetti, rapporto genitori-figli, desiderio di riscatto, sono temi forti che vengono trattati con grande discrezione. La cinepresa si muove tra i volti, le voci e le emozioni senza morbosità, merce preziosa nell’era dell’esecrabile “tv del dolore”. E, alla fine, c’è spazio anche per una virtù oggi quasi soffocata: la speranza.
Non posso che consigliarne la visione al 16° Festival del Cinema Europeo di Lecce, dove verrà proiettato per la prima volta in pubblico il prossimo 15 aprile.


