IL RITORNO DI CASANOVA. RECENSIONE

Facebooktwittermail

Leo Bernardi, regista di fama internazionale nella fase calante della carriera, è alle prese col difficile montaggio del suo nuovo film, tratto dal racconto di Arthur Schnitzler Il ritorno di Casanova. Con il passare dei giorni, l’uomo si renderà conto di essere molto simile al personaggio al centro della sua ultima opera, anche più di quanto avesse potuto immaginare prima di iniziare le riprese.

È più importante il cinema o la vita? È il dilemma che affligge improvvisamente il protagonista del nuovo lungometraggio diretto da Gabriele Salvatores, un regista sulla sessantina narcisista e volubile che ha reso il set e le sue acclamate pellicole il centro del proprio universo (“Per voi quello che ho fatto è solamente un film, per me invece è tutta la vita”, dice citando Hitchcock).
Le immagini a colori del film che Leo Bernardi sta cercando (o forse no) di concludere, si alternano a quelle in bianco e nero della sua esistenza. La finzione è un mondo variopinto, la realtà ha solo sfumature di grigio. Ma è proprio nel grigiore della sua quotidianità che si è fatta strada una luce, quella irradiata da una donna molto più giovane di lui, l’affascinante e perspicace contadina Silvia. Che gli ha insinuato un dubbio atroce: e se la vita vera fosse più sorprendente di un film?
Intorno ai quesiti amletici di Bernardi, Salvatores – che ha scritto il copione con Umberto Contarello e Sara Mosetti – sviluppa un film dalle molte sfumature, in grado di ergersi a personale del regista di Mediterraneo, ormai giunto al ragguardevole traguardo dei quarant’anni di carriera.
Scandito da dialoghi piacevoli e conditi qua e là di un umorismo sapido, Il ritorno di Casanova è un viaggio metacinematografico intrigante, ma anche una malinconica riflessione sulla caducità del tempo e sul declino della celebrità (che sia un famoso cineasta o il più grande seduttore di tutti i tempi poco cambia), cui giova molto il duetto “a distanza” tra Toni Servillo e Fabrizio Bentivoglio, impeccabili nell’incarnare due facce (nostalgiche) della stessa medaglia.
Tra gli interpreti brillano pure Sara Serraiocco nei panni di Silvia e Natalino Balasso nel ruolo del montatore Gianni, un personaggio di contorno ben delineato che rende omaggio a una figura chiave – ma non sempre celebrata – del pianeta cinema. Lodando, di riflesso, il lavoro svolto da Julien Panzarasa, che con un funzionale montaggio alternato ha contribuito non poco alla scorrevolezza e alla riuscita de Il ritorno di Casanova.

Voto: 3,5/5

Il ritorno di Casanova, Italia-Francia, 2023. Regia: Gabriele Salvatores. Interpreti: Toni Servillo, Fabrizio Bentivoglio, Sara Serraiocco, Natalino Balasso, Alessandro Besentini, Bianca Panconi, Antonio Catania. Durata: 1h e 30’.

Facebooktwittermail

Categorie Post:
Contenuti Speciali

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *