IL PADRE D’ITALIA. RECENSIONE

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Paolo (Luca Marinelli), trentenne introverso con un passato doloroso alle spalle, lavora in un mobilificio di Torino e conduce un’esistenza piatta e solitaria. Una notte, mentre vaga in una dark room, si imbatte casualmente in Mia (Isabella Ragonese), un’aspirante cantante al sesto mese di gravidanza che gli sviene tra le braccia. Da quel momento Paolo non riesce più a separarsi dall’esuberante ragazza, con la quale finisce per intraprendere un lungo viaggio che li porterà fino al Sud dell’Italia.
Genitorialità, omosessualità, responsabilità, le ferite mai sanate dell’infanzia, la precarietà del futuro. Sono tanti i temi toccati da Fabio Mollo nella sua opera seconda, e il regista calabrese li affronta tutti con garbo, senza mai ricattare lo spettatore e usando sapientemente l’arma dell’ironia. Ma, più di ogni altra cosa, Il padre d’Italia racconta il viaggio dell’anima di due giovani caratterialmente opposti, eppure accomunati dai tormenti interiori che li affliggono. Isabella Ragonese, con la chioma colorata stile Clementine di Se mi lasci ti cancello, trasmette tutta l’irrequietezza di una donna allo sbando che affronta ogni giornata come se non ci fosse un domani. Luca Marinelli è bravissimo nel farci accarezzare, anche solo con la forza di uno sguardo, la tragedia di un uomo che vive in apnea e, nonostante l’età, ha già sepolto tutti i suoi sogni. Mollo ritrae i loro universi con una sensibilità e una delicatezza tali (si pensi alla sequenza nell’orfanotrofio, davvero toccante), che gli si perdonano alcuni risvolti inverosimili di sceneggiatura (scritta dello stesso regista con Josella Porto) e scene superflue come quella in cui Marinelli, con il volto truccato, canta Non sono una signora come lo “Zingaro” di Lo chiamavano Jeeg Robot.
Il padre d’Italia è un dramma on the road riuscito, che avrebbe meritato più spazio di tante sciatte commedie nostrane nelle sale, e brilla soprattutto grazie al talento di due attori che hanno il coraggio di cambiare sempre pelle, anche a costo di avventurarsi in progetti piccoli ma necessari come questo.

Voto: 3/5

Il padre d’Italia, Italia, 2017. Regia: Fabio Mollo. Interpreti: Luca Marinelli, Isabella Ragonese, Anna Ferruzzo, Mario Sgueglia. Durata: 1h e 33’.

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