I DUE VOLTI DI GENNAIO. RECENSIONE

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Negli anni Sessanta, un giovane americano (Oscar Isaac) vive in Grecia facendo la guida turistica. Incontra un suo connazionale (Viggo Mortensen) in compagnia della giovane e bella moglie (Kirsten Dunst), apparentemente in viaggio di piacere. Si ritroverà invischiato nei guai che si porta dietro il misterioso turista.
L’iraniano Hossein Amini, sceneggiatore di successo (suo lo script del cult Drive), si cimenta per la prima volta nella regia con un thriller da lui stesso adattato dall’omonimo romanzo di Patricia Highsmith (1964). Sostenuto dall’affascinante ambientazione (Atene, isola di Creta), la storia ha una partenza avvincente in cui intrigo e suspense vengono mescolati efficacemente. Nella seconda parte la narrazione diventa un po’ prevedibile e il ritmo non cresce come dovrebbe nel finale. Ne viene fuori un film non memorabile, ma che tutto sommato raggiunge il suo scopo: intrattiene bene per un’ora e mezza.
Nota di merito per Viggo Mortensen (ben doppiato da Pino Insegno), che con il suo fascino tenebroso dona spessore all’animo pieno di ombre del protagonista. Non sfigurano comunque al suo fianco Oscar Isaac e Kirsten Dunst.

Voto: 2,5/5

I due volti di gennaio (The two faces of january), GB-Francia-USA, 2014. Regia: Hossein Amini. Interpreti: Viggo Mortensen, Kirsten Dunst, Oscar Isaac. Durata: 1h e 36’.

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