


Tra i tanti miracoli registici compiuti da Quentin Tarantino, quella di recuperare star in declino o attori finiti nel dimenticatoio è diventata ormai una costante della sua straordinaria carriera. Grazie al suo intuito e alla sua grande preparazione cinefila, il regista di Knoxville ha resuscitato molti interpreti regalandogli un momento di gloria o, in alcuni casi, addirittura una seconda carriera.
Ecco, di seguito, i casi più clamorosi.
Lawrence Tieney (Le iene, 1991)
Prima di diventare Joe Cabot, l’anziano boss del primo film di Tarantino, Tierney era stato popolare negli anni Quaranta grazie al ruolo del gangster John Dillinger ne Lo sterminatore (1945). Dopo altri ruoli da duro in alcune pellicole dello stesso periodo, ebbe problemi di alcolismo e subì numerosi arresti per rissa. All’età di 73 anni ecco la chiamata di Tarantino: il vecchio Lawrence era talmente arrugginito che fece una fatica terribile per imparare i dialoghi tarantiniani.
John Travolta (Pulp Fiction, 1994)
Diventato una star negli anni Settanta con La febbre del sabato sera (1977) e Grease (1978), dopo alcune scelte sbagliate Travolta era praticamente finito tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta. Con il ruolo di Vincent Vega non solo ottenne la seconda nomination all’Oscar, ma iniziò praticamente una nuova carriera.
Pam Grier (Jackie Brown, 1997)
Negli anni Settanta Pam Grier era la regina della blaxploitation e una delle più celebri star afroamericane. Tarantino la ripescò nel 1997 dandole la parte della protagonista Jackie Brown, nome-omaggio al cult della Grier Foxy Brown (1974).
Robert Foster (Jackie Brown, 1997)
Dopo un grande esordio in Riflessi in un occhio d’oro (1967) di John Huston, al fianco di Marlon Brando e Liz Taylor, tanta televisione per Robert Foster prima della chiamata di Tarantino, che lo portò fino a una clamorosa nomination all’Oscar. Dopo la collaborazione con Quentin, è rimasto nel cinema che conta in ruoli da caratterista.
David Carradine (Kill Bill, 2003-04)
Attore di tanti B-movie degli anni Settanta (collaborò spesso con Roger Corman), ma interprete anche per autori come Martin Scorsese e Ingmar Bergman, Carradine fu resuscitato grazie al ruolo da protagonista nel dittico di Kill Bill, sostituendo il licenziato Warren Beatty.
Kurt Russell (Grindhouse – A prova di morte, 2007)
Il mitico Jena Plissken di 1997: Fuga da New York (1981) era ormai sul viale del tramonto quando Tarantino lo chiamò per interpretare il sadico Stuntman Mike nel suo omaggio ai film d’exploitation. Ora rivedremo Kurt anche nel prossimo film di Quentin, The Hateful Eight.
Christoph Waltz (Bastardi senza gloria, 2009; Django Unchained, 2012)
Se non fosse stato per Tarantino, non avremmo mai scoperto tutto l’incredibile talento di quest’attore austriaco. Dopo un inizio di carriera in teatro, ha partecipato soprattutto a tante serie tv in patria e in Germania che, tuttavia, finivano per sminuire la sua bravura. Con il colonnello nazista Hans Landa e il dottor King Schultz, Waltz è riuscito a vincere due Oscar e ad entrare, così, nella storia del cinema.


