


Il giustiziere David Dunn (Bruce Willis), con il supporto del figlio ormai adulto, continua imperterrito la sua lotta alla criminalità. Da qualche settimana è sulle tracce dello psicopatico Kevin Wendell Crumb (James McAvoy), pronto a sacrificare alla sua ventiquattresima personalità chiamata “la Bestia” un nuovo gruppo di ragazze prese in ostaggio. Quando i due sono finalmente in procinto di scontrarsi, vengono catturati dalle forze dell’ordine e rinchiusi in un istituto psichiatrico, dove David ritrova una sua vecchia conoscenza: Elijah Price alias “l’uomo di vetro” (Samuel L. Jackson).
Dopo aver risollevato negli ultimi anni le sorti della sua traballante carriera, M. Night Shyamalan si è lanciato in un progetto ambizioso e accattivante, la realizzazione del sequel/crossover dell’indimenticabile cult Unbreakable – Il predestinato (2000) e del fortunato Split (2016), per portare a compimento un complesso discorso sui supereroi avviato quasi due decenni fa.
Privilegiando come sempre la psicologia dei personaggi, anche a costo di sacrificare l’azione, Shyamalan realizza un’opera che diventa in qualche modo lo specchio del suo percorso cinematografico fatto di alti e bassi. Glass è un film coerente ma verbosissimo, in cui momenti di grande cinema si alternano a passaggi a vuoto. Non ci si annoia un istante a guardarlo, eppure il termometro della suspense non sale mai al livello giusto e persino il marchio di fabbrica del regista, ovvero il colpo di scena, stavolta non sortisce gli effetti desiderati. Peccato, anche perché Willis, Jackson e McAvoy appaiono ispirati nell’indossare nuovamente i panni dei rispettivi, iconici personaggi.
Troppe premesse generate dal gran finale di Split restano così disattese, ed uscire dalla sala con un po’ di amaro in bocca è praticamente inevitabile.
Voto: 2,5/5
Glass, USA, 2019. Regia: M. Night Shyamalan. Interpreti: James McAvoy, Bruce Willis, Samuel L. Jackson, Anya Taylor-Joy, Sarah Paulson, Spencer Treat Clark. Durata: 2h e 9’.


