


New York, anni ‘20. Max Perkins (Colin Firth) è un celebre e stimato editor che, grazie alla sua lungimiranza, ha scoperto e lanciato scrittori di grande talento come Francis Scott Fitzgerald ed Ernest Hemingway. Un giorno riceve il corposo manoscritto del promettente Thomas Wolfe (Jude Law) e ne rimane affascinato. Perkins si convince a puntare su di lui, anche se dovrà fare i conti con l’instabilità e l’irrequietezza del giovane scrittore.
Acclamato regista teatrale britannico, Michael Grandage ha deciso di fare il suo esordio dietro la macchina da presa portando sul grande schermo il libro Max Perkins: Editor of Genius di A. Scott Berg. Ambientato in una plumbea New York alle porte del crollo di Wall Street, il film di Grandage ha la struttura del biopic classico e punta principalmente sul contrasto di caratteri dei due protagonisti, concentrandosi sul legame profondo che si instaura tra editore e scrittore. Perkins vede in Wolfe il figlio maschio mai avuto, Wolfe in Perkins una figura paterna. E tra complicità e contrasti, manoscritti fiume e lavori interminabili, a farne le spese sono i rapporti familiari, in particolare quelli con le rispettive compagne di vita (interpretate dalle sempre brave Nicole Kidman e Laura Linney).
Nonostante pecchi di qualche calo di tensione e non regali momenti veramente travolgenti, Genius è nel complesso un’opera abbastanza coinvolgente, in cui a valere il prezzo del biglietto sono soprattutto le interpretazioni di Colin Firth e Jude Law. Il primo con la sua recitazione minimale e l’inconfondibile aplomb incarna alla perfezione la pacatezza e l’intelligenza di un uomo tutto d’un pezzo; il secondo, costantemente sopra le righe, è abile nel donare un’anima al vulcanico e logorroico scrittore tutto genio e sregolatezza.
Voto: 3/5
Genius, USA, 2016. Regia: Michael Grandage. Interpreti: Colin Firth, Jude Law, Nicole Kidman, Laura Linney, Guy Pearce. Durata: 1h e 44’.


