


Caro Conte Mascetti, la vita è stata dura con te. Hai perso tutte le tue proprietà e quelle di tua moglie al gioco, sei finito a vivere in un monolocale con scompartimenti alla giapponese. Tua figlia si è fatta mettere incinta dall’animalesco sottocuoco Giovannone, un ictus ti ha costretto infine alla sedia a rotelle.
E tu come hai reagito? Fregando tutti con la Supercazzola. Ti sei burlato del vigile, della suora, del custode del cimitero, dei tuoi cari, dei nemici, della vita stessa con i tuoi strampalati neologismi, con le tue frasi senza senso, con la tua confusione semantica, in nome di quelle regole degli Amici Miei per cui è meglio vivere secondo il diritto di sfottersi reciprocamente, la voglia di ridere e divertirsi, il gusto difficile di non prendersi mai sul serio.
Ma c’è una persona, caro Mascetti, senza la quale tu e la tua Supercazzola non esistereste: quel genio impareggiabile di Ugo Tognazzi. A molti anni di distanza dalla sua scomparsa ci manca ancora tanto, ma grazie a te, caro Conte, e a tanti altri personaggi memorabili, Ugo continua a vivere nei cuori dei cinefili. Come fosse antani con scappellamento a destra, tarapia tapioco prematurata la supercazzola!


