DON’T LOOK UP. RECENSIONE

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La brillante dottoranda in astronomia Kate Dibiasky (Jennifer Lawrence) scopre che, entro circa sei mesi, un’enorme cometa si abbatterà sulla Terra spazzando via il genere umano. Insieme al suo professore Randall Mindy (Leonardo DiCaprio) si impegna con ogni mezzo a lanciare l’allarme e a sensibilizzare la gente, ma tutti sembrano prendere sotto gamba la notizia, a cominciare dal presidente degli Stati Uniti Janie Orlean (Meryl Streep) e il suo servile figlio nonché capo di gabinetto Jason (Jonah Hill).

Il progresso dell’umanità va di pari passo con il dilagare della superficialità e dell’idiozia. È questa la vera catastrofe che si sta abbattendo sul nostro pianeta, causando danni cui probabilmente non ci sarà più tempo e modo di rimediare. Ce lo racconta senza inutili moralismi, con graffiante lucidità e quell’ironia pungente che da sempre contraddistingue il suo cinema Adam McKay, 53enne regista e sceneggiatore premio Oscar, entrato nelle grazie dei cinefili con pellicole del calibro di Vice – L’uomo nell’ombra (2018) e La grande scommessa (2015).
Mescolando sapientemente commedia nera, satira socio-politica e disaster movie, McKay diverte, inquieta e fa riflettere mettendoci tutti allo specchio. Anche di fronte all’apocalisse imminente, l’essere umano penderebbe dalle labbra della cattiva tv e non avrebbe altro dio all’infuori dei social, mentre i potenti della Terra riuscirebbero a dare ancora una volta il peggio di se stessi. Scenario fantascientifico e irrealistico? Tutt’altro, se si pensa al nostro atteggiamento distratto e leggero nei confronti dei cambiamenti climatici, cui l’autore allude apertamente, o al negazionismo imperante (rievocato dal titolo stesso del film) che non può non far pensare a certe situazioni dell’attuale era pandemica.
Concepito come una sorta di Dottor Stranamore del 21° secolo, Don’t Look Up si rivela più lineare rispetto ai precedenti lungometraggi di McKay e mette in risalto la consueta creatività del cineasta americano in fase di scrittura, evidente soprattutto nella sapidità dei dialoghi e nell’accurata descrizione dei personaggi, cesellati poi a dovere dai grandi attori in scena. Tra loro è doveroso menzionare Leo Di Caprio e Jennifer Lawrence, che incarnano al meglio virtù e debolezze dell’uomo comune, Meryl Streep e Jonah Hill, capaci di dar forma – come nessun altro saprebbe fare – al volto ottuso e arrogante della politica, e Mark Rylance, nei panni di un simil Steve Jobs tanto serafico quanto bieco e grottesco.
Postilla finale: lasciate scorrere i titoli di coda fino all’ultimo secondo, rischiereste di perdervi due scene niente affatto irrilevanti.

Voto: 4/5

Don’t Look Up, USA, 2021. Regia: Adam McKay. Interpreti: Leonardo DiCaprio, Jennifer Lawrence, Rob Morgan, Meryl Streep, Jonah Hill, Mark Rylance, Cate Blanchett, Timothée Chalamet, Ariana Grande, Ron Perlman. Durata: 2h e 18’.

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