


Il senso di ingiustizia è qualcosa che difficilmente riesci a scrollarti di dosso. E così, a poche ore di distanza dalla cerimonia di premiazione della 60a edizione dei David di Donatello, resta grande l’amarezza per come è stato trattato Non essere cattivo, ultimo film del compianto Claudio Caligari.
L’Accademia del Cinema Italiano ci dovrebbe spiegare perché un film candidato a ben 16 David, scelto per rappresentare il nostro Paese agli Oscar, applaudito all’unanimità dalla critica, non è stato degno di ricevere nessuno dei premi principali. Snobbato Valerio Mastandrea e la sua encomiabile crociata per realizzare questo film. Snobbate le toccanti interpretazioni di Luca Marinelli, Alessandro Borghi ed Elisabetta De Vito. Snobbata la splendida sceneggiatura scritta dallo stesso Caligari con Francesca Serafini e Giordano Meacci. Ma soprattutto snobbata l’ultima impeccabile regia del Maestro. Un solo premio, quello per il fonico di presa diretta Angelo Bonanni. Uno solo. Tutto ha il sapore acre dell’oltraggio a un regista che, quand’era in vita, aveva dovuto già subire una serie infinita di ostracismi.
Senza nulla togliere ai trionfatori della serata Matteo Garrone, Gabriele Mainetti e Paolo Genovese e ai loro film meritevoli di riconoscimenti, questa assurdità è davvero difficile da digerire.
L’elenco dei vincitori:
Miglior film Perfetti Sconosciuti, regia di Paolo Genovese
Miglior regista Matteo Garrone per Il racconto dei racconti – Tale of Tales
Miglior regista esordiente Gabriele Mainetti per Lo chiamavano Jeeg Robot
Migliore sceneggiatura Filippo Bologna, Paolo Costella, Paolo Genovese, Paola Mammini, Rolando Ravello per Perfetti sconosciuti
Miglior produttore Gabriele Mainetti per Lo chiamavano Jeeg Robot
Miglior attrice protagonista Ilenia Pastorelli per Lo chiamavano Jeeg Robot
Miglior attore protagonista Claudio Santamaria per Lo chiamavano Jeeg Robot
Miglior attrice non protagonista Antonia Truppo per Lo chiamavano Jeeg Robot
Migliore attore non protagonista Luca Marinelli per Lo chiamavano Jeeg Robot
Miglior direttore della fotografia Peter Suschitzky per Il racconto dei racconti – Tale of Tales
Miglior montatore Andrea Maguolo, con la collaborazione di Federico Conforti per Lo chiamavano Jeeg Robot
Miglior musicista David Lang per Youth – La giovinezza
Miglior canzone originale Simple Song #3 da Youth – La giovinezza
Miglior scenografo Dimitri Capuani, Alessia Anfusi per Il racconto dei racconti – Tale of Tales
Miglior costumista Massimo Cantini Parrini per Il racconto dei racconti – Tale of Tales
Miglior truccatore Gino Tamagnini, Valter Casotto, Luigi d’Andrea e Leonardo Cruciano per Il racconto dei racconti – Tale of Tales
Migliore acconciatore Francesco Pegoretti per Il racconto dei racconti – Tale of Tales
Miglior fonico di presa diretta Angelo Bonanni per Non essere cattivo
Migliori effetti digitali Makinarium per Il racconto dei racconti – Tale of Tales
Miglior documentario di lungometraggio S is for Stanley – Trentanni dietro al volante per Stanley Kubrick, regia di Alex Infascelli
Miglior cortometraggio Bellissima, regia di Alessandro Capitani
Miglior film dell’Unione Europea Il figlio di Saul (Saul fia), regia di László Nemes
Miglior film straniero Il ponte delle spie (Bridge of Spies), regia di Steven Spielberg
David Giovani La corrispondenza, regia di Giuseppe Tornatore


