COMANDANTE. RECENSIONE

Facebooktwittermail

Nell’ottobre 1940, mentre per mare e per terra infuria la Seconda Guerra Mondiale, il sommergibile Cappellini della Regia Marina comandato da Salvatore Todaro (Pierfrancesco Favino) si imbatte in un mercantile belga nelle acque dell’Atlantico. Scoppia una breve ma violenta battaglia, dalla quale i marinai italiani escono vincitori. Una volta affondata l’imbarcazione nemica, però, Todaro prende una decisione inaspettata: ordina di salvare i ventisei naufraghi belgi per sbarcarli nel porto più vicino, navigando in emersione per giorni e mettendo di conseguenza a repentaglio la propria vita e quella dei suoi uomini.

Quinto lungometraggio diretto dal 45enne Edoardo De Angelis, Comandante riporta in auge la figura del “Gentiluomo del mare” Salvatore Todaro (1908-1942) e rispolvera una singolare vicenda di guerra del passato che racconta di solidarietà e di pietas nei confronti del nemico. Il film, tuttavia, non è attraversato da nostalgie verso eroi e uomini d’altri tempi: lo sguardo dell’autore appare costantemente rivolto al presente come rivela già l’incipit, dove una didascalia ci rimanda al drammatico conflitto russo-ucraino.
Scritto dallo stesso regista con Sandro Veronesi, Comandante si divide idealmente in due parti. Quasi tutta la prima metà del film è incentrata sulla vita all’interno del Cappellini e funziona a corrente alternata. Il cameratismo, la babele di dialetti e di culture, il senso incombente di minaccia, l’ambientazione claustrofobica sono gli ingredienti dell’ora di racconto che precede il fatidico evento. La narrazione risente di alcuni momenti di stasi e di dialoghi non sempre efficaci, eppure De Angelis riesce nell’intento di farci respirare il clima a bordo del sommergibile grazie alla cura delle atmosfere, disegnando oltretutto una scena di grande suggestione come quella della tragica immersione del corallaro Vincenzo Stumpo.
La seconda parte, che si apre a suon di cannonate, è quella più solida e coinvolgente. Le sequenze in esterna hanno il loro perché, i riferimenti all’oggi si dimostrano incisivi (i naufraghi belgi sulla scialuppa fanno inevitabilmente correre la mente ai migranti del Mediterraneo) e Favino porta a compimento il suo ritratto di Todaro, uomo dalle molte sfaccettature e per certi versi misterioso, che antepone senza esitazioni le leggi del mare a quelle della guerra.
Permane qualche riserva sulla sceneggiatura (certe battute ad effetto e la scena del mandolino non convincono, così come alcuni personaggi rimangono poco delineati) e sugli sprazzi di retorica che affiorano qua e là. Nonostante tutto, però, Comandante resta un film sempre interessante, che vanta tra i suoi pregi un messaggio di umanità capace di arrivare dritto allo spettatore.

Voto: 3/5

Comandante, Italia, 2023. Regia: Edoardo De Angelis. Interpreti: Pierfrancesco Favino, Massimiliano Rossi, Johan Heldenbergh, Silvia D’Amico, Giuseppe Brunetti, Gianluca Di Gennaro. Durata: 2h

Facebooktwittermail

Categorie Post:
Contenuti Speciali

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *