


Un’anticamera avvolta dalla penombra è riempita da un trillo regolare e insistente. Su un tavolino, un telefono d’epoca nero dall’aria molto familiare. Ci vuole meno di una frazione di secondo per capire che, sì, quello è proprio l’apparecchio telefonico di C’era una volta in America che squilla, martellante, nella mente di Noodles soffocata dai rimorsi.
Si apre così C’era una volta Sergio Leone, la mostra dedicata all’indimenticato regista italiano e inaugurata lo scorso dicembre al Museo dell’Ara Pacis a Roma. Quell’anticamera è appena il preludio di un’esperienza immersiva incredibile, un viaggio nella vita e nelle opere di un uomo che ha fatto la storia. Cimeli personali, oggetti di scena, scenografie, costumi, modellini, bozzetti, fotografie di famiglia, scatti dal set. E poi immagini e musiche dai film, preziosi documenti cartacei e audiovisivi, testimonianze esclusive dei collaboratori storici. Gli elementi che compongono un allestimento a dir poco curatissimo sono svariati, e ognuno di essi è fondamentale per farci assaporare in toto il genio di Leone e l’importanza della sua eredità artistica.
Suddivisa in diverse sezioni, la mostra racconta l’esistenza del grande Sergio passo dopo passo, dall’infanzia trascorsa sul set al fianco del padre Roberto Roberti (alias Vincenzo Leone) e della madre Bice Waleran, fino ai giorni prima della morte, quando accarezzava l’idea di realizzare il film Leningrado. La sezione dedicata alla collaborazione con Ennio Morricone – naturalmente attraversata in lungo e in largo dalle note del maestro – suscita particolari suggestioni, ma in generale ogni angolo del percorso espositivo è in grado di saziare la curiosità e di scaldare sempre il cuore.
La mostra è arrivata in Italia dopo il successo dello scorso anno alla Cinémathèque Française di Parigi, istituzione co-produttrice dell’allestimento romano insieme alla Fondazione Cineteca di Bologna, ed è stata curata da Gian Luca Farinelli, direttore della Cineteca, in collaborazione con Rosaria Gioia e Antonio Bigini. C’era una volta Sergio Leone sarà visitabile fino al 3 maggio 2020. Il consiglio, l’avrete capito, è di non mancare questo appuntamento emozionante e imperdibile.


