


A metà degli anni ’80, il procuratore Julio Strassera viene incaricato di indagare e perseguire i crimini perpetrati dai capi della giunta militare guidata dal presidente Jorge Rafael Videla, che ha governato ed oppresso l’Argentina tra il 1976 e il 1983. Con l’ausilio del volitivo collega Luis Moreno Ocampo, Strassera mette in piedi un team di giovani legali capace di raccogliere un gran numero di prove, malgrado il clima di omertà, il poco tempo a disposizione prima dell’inizio del processo e le costanti minacce dei tantissimi seguaci della Junta militar.
Ne è passata di acqua sotto i ponti dall’era della sanguinaria dittatura militare di Videla e dalla tragedia degli oltre trentamila desaparecidos torturati e uccisi dal regime, ma la ferita che ha squarciato l’anima di una nazione intera sembra essere ancora aperta e dolorosa. La dimostrazione palese arriva da questo appassionato film d’impegno civile argentino diretto dal 41enne Santiago Mitre e selezionato in concorso a Venezia 79, che trabocca del desiderio e dell’urgenza di (ri)affrontare una cruciale e luttuosa pagina di storia recente.
In grado di rapire l’attenzione e la curiosità sin dalle primissime battute, Argentina, 1985 è un’opera imperdibile ed avvincente, e non soltanto perché impegnata. Mitre fonde in maniera impeccabile legal thriller, cinema di denuncia e dramma storico, senza scadere mai nel ricattatorio o nel lacrimevole, e mette a frutto i molti pregi della sceneggiatura scritta a quattro mani insieme a Mariano Llinás.
La narrazione brilla costantemente grazie ai dialoghi sottili e all’umorismo affilato che stempera la drammaticità, alla tensione strisciante e all’intelligenza con cui è messo in scena un processo delicato ed epocale, nonché alla bellezza con cui vengono ritratti i due protagonisti, eroi comuni ed umanissimi cui l’autore si accosta esplorandone la quotidianità e l’intimità, i dilemmi e le angosce.
I centoquaranta minuti di durata di Argentina, 1985 scorrono via veloci ed intensi, lanciando un monito per il futuro vibrante come il “Nunca más” (“Mai più”) di Strassera. E ci regalano l’interpretazione maiuscola di un attore grandioso, quel Ricardo Darín che potrebbe raccontare un’esistenza intera anche solo con la sola forza dei suoi occhi penetranti.
Voto: 4/5
Argentina, 1985, Argentina-Usa, 2022. Regia: Santiago Mitre. Interpreti: Ricardo Darín, Peter Lanzani, Alejandra Flechner, Santiago Armas, Laura Paredes, Carlos Portaluppi. Durata: 2h e 20’.
Foto: Lina Etchesuri/Amazon Studios/La Union de los Ros/Kenya Films/Infinity Hill


