


Terza morte illustre in tre giorni nel mondo del cinema: dopo Rod Taylor e Francesco Rosi, è scomparsa all’età di 83 anni Anita Ekberg. A differenza degli altri due, però, l’attrice svedese è entrata nella storia del cinema non per avere avuto una carriera straordinaria, ma per un solo film, anzi per una scena in particolare, quella della fontana di Trevi ne La dolce vita (1960) di Federico Fellini.
Sembra incredibile, ma a ben pensarci tutto il mondo la ricorda per quei pochi minuti di cinema che, grazie soprattutto a lei, alla sua fisicità prorompente, a quel “Marcello!” urlato con voce suadente in una notte romana, restano indelebili nelle menti dei cinefili. Quella sequenza memorabile fu girata d’inverno e Anita si buttò nell’acqua senza timore, mentre Marcello Mastroianni bevve vodka e indossò una muta sotto i vestiti per paura del freddo.
“Era di bellezza sovrumana.” – raccontò Fellini – “Quel senso di meraviglia, di stupore rapito, di incredulità che si prova davanti a creature eccezionali come la giraffa, l’elefante, il baobab lo provai quando nel giardino dell’Hotel de la Ville la vidi avanzare verso di me preceduta, seguita, affiancata da tre o quattro ometti, il marito, gli agenti, che sparivano come ombre attorno all’alone di una sorgente luminosa”.


