


È trascorso un secolo esatto da quel 15 giugno 1920, quando nello storico rione di Trastevere veniva al mondo Alberto Sordi. Una ricorrenza attesa quest’anno quasi come una festa nazionale, tanto è grande l’amore e il debito di riconoscenza dell’intero Paese nei confronti dell’istrionico attore romano.
Se potessimo per magia sbirciare in un universo parallelo privo dell’esistenza di Albertone, scopriremmo quanto sarebbe irrimediabilmente depauperato non solo il nostro cinema, ma anche il Novecento italiano. Perché oltre ad averci regalato risate a non finire, momenti di riflessione e talvolta commoventi incursioni nel dramma, Sordi è stato un artista capace, come pochi, di metterci tutti allo specchio, denudando meschinità e furberie degli italiani con affetto, ironia e acide punte di sarcasmo.
La sua eredità artistica è impressionante. Più di centocinquanta i film interpretati, tantissimi i capolavori che non sarebbero stati gli stessi senza di lui, diciotto le pellicole dirette e una lunga galleria di personaggi fondamentali. Senza dimenticare, naturalmente, le innumerevoli scene di culto e le tante battute entrate di diritto nell’uso comune, dalle più esilaranti a quelle più amare e pungenti.
1. “Mi dispiace, ma io so’ io e voi non siete un cazzo” (Il marchese del Grillo, 1981).
2. “Maccarone… m’hai provocato e io te distruggo adesso, maccarone… Io me te magno!” (Un americano a Roma, 1954).
3. “Lavoratori! Prrrr! Lavoratori della malta! Prrrrr!” (I vitelloni, 1953).
4. “È meglio che ti ci abitui da piccolo alle ingiustizie, perché da grande non ti ci abitui più” (Il vigile, 1960).
5. “Non è vero che io sono sfortunato: la verità è che io non ho mai cercato la fortuna” (Una vita difficile, 1961).
6. “Ricordati che in questo mondo basta fare sì con gli occhi e no con la testa, che c’è sempre uno pronto che ti pugnala nella schiena” (Un borghese piccolo piccolo, 1977).
7. “Le guerre non le fanno solo i fabbricanti d’armi e i commessi viaggiatori che le vendono, ma anche le persone come voi, le famiglie come la vostra, che vogliono, vogliono e non si accontentano mai. Le ville, le macchine, le moto, le feste, il cavallo, gli anellini, i braccialetti, le pellicce e tutti i cazzi che ve se fregano! Costano molto! E per procurarseli qualcuno bisogna depredare, ecco perché si fanno le guerre!” (Finché c’è guerra c’è speranza, 1974).
8. “Quanno se scherza bisogna èsse’ seri” (Il marchese del Grillo, 1981).
9. “Spesso la fame e le conseguenti obesità sono dovute a stati d’ansia e conflitti non risolti”.
“Ma io e la mia signora non siamo ansiosi, non c’abbiamo conflitti… Noi c’avemo solo fame!” (Dove vai in vacanza?, episodio Le vacanze intelligenti, 1978).
10. “Insisti te co ’sto veleno! Questi so’ quaranta secondi de vita in meno”.
“Non me ne frega niente, è una scelta che ha fatto papà: sono quaranta secondi de meno di vita, ma forse scopi”.
“Aridaje co ’sto sesso! T’è entrato dentro ar cervello a te er sesso!”.
“E manco esce…” (In viaggio con papà, 1982).


